Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Lo Iov e il nodo Castelfranco La Cgil: non tagliate l’ospedale
A Padova 40 posti letto. Treviso, pronti 82 milioni per la Città della Salute
«Sarà Treviso a pagare per l’aumento dei posti ospedalieri a Padova?». È questa la domanda che pone Ivan Bernini, segretario della Fp-Cgil Treviso.
Il caso nasce dopo l’accordo di programma sottoscritto dal presidente della Regione Luca Zaia e dal sindaco patavino Sergio Giordani (per la cronaca, mancano ancora le firme di Azienda Ospedaliera, Iov, Università e Provincia), secondo il quale Padova negli anni a venire sarà dotata di due strutture complementari e di pari dignità, con 900 posti letto ciascuna. In particolare, nel «vecchio» nosocomio a due passi dal centro storico, che oggi conta 1.300 posti letto, verrà trasferito lo Iov (l’Istituto Oncologico Veneto) di via Gattamelata con i suoi 160 posti letto, compresi i 40 che rientreranno da Castelfranco. Scenari questi che preoccupano il sindacato. «Con l’accordo raggiunto ieri tra Regione e Comune, Padova avrà un nuovo ospedale entro otto anni», dice Bernini. «Ma in base alla normativa nazionale è prevista una riduzione di 3,7 posti letto ogni mille abitanti. L’incremento dei posti letto dovuto alla nuova struttura padovana, come influirà sul resto della regione?».
In particolare, cosa succederà a Castelfranco Veneto? È questo che preoccupa i residenti. Il sindacalista incalza: «Un anno fa la buona notizia della riduzione dei posti per portarci l’Istituto Oncologico. Notizia positiva a patto che l’operazione fosse definitiva e non temporanea in attesa dell’ospedale patavino. Su Castelfranco Veneto serve fare chiarezza evitando un’operazione temporanea che rischia di impattare fortemente sul futuro dell’ospedale tra qualche anno».
E nello stesso giorno in cui si discute dei posti letto per lo Iov nella Castellana è stato perfezionato, con il primo atto di un piano di erogazione che si svilupperà parallelamente all’avanzamento dei lavori, il prospetto di finanziamento da 82 milioni di euro siglato da «Ospedal Grando Spa», società guidata dal gruppo internazionale Lendlease e incaricata della costruzione della nuova «Cittadella della Salute» all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, e un pool di banche guidato da Unicredit. Adesso verranno avviati i lavori, assegnati a Carron. L’apertura dei cantieri è prevista nel prossimo mese, entro la fine del 2020 avverrà la consegna di una rilevante porzione della nuova struttura sanitaria.