Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Morta ad Amalfi, la rabbia Il marito: «Valuto denunce»

Il racconto: nessun avviso di pericolo. Oggi l’addio a Mariangela

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«Non c’erano divieti BELLUNO o avvisi di pericolo su quella stradina». Accanto al dolore per la morte della moglie Mariangela Calligaro, inghiottit­a dalle onde del mare di Praiano martedì mattina, Carlo Talamini scopre la rabbia. Il giorno della tragedia si erano salvati in tre: lui e la coppia di amici con cui erano in vacanza, Nicoletta Bressa (sorella di Gianclaudi­o, sottosegre­tario alla Presidenza del Consiglio ed ex sindaco di Belluno) e Nicola Zeggio. I quattro amici bellunesi erano scesi a Napoli per Capodanno, noleggiand­o un’auto per visitare la Costiera Amalfitana. Praiano non era nei programmi, ma avevano deciso di fermarsi lo stesso.

«Eravamo in vacanza, liberi di fare quello che volevamo di volta in volta, prendevamo le decisioni così come venivano, non avevamo programmat­o niente di particolar­e» racconta Talamini. Il cielo era nuvoloso e il mare agitato. Proprio un’onda più violenta delle altre li aveva sorpresi sulla stradina larga pochi metri lungo gli scogli di Praiano. Escluso Zeggio, gli altri tre erano finiti in mare. Mariangela Calligaro era morta per arresto cardo-circolator­io e per aver sbattuto contro gli scogli.

«Su un punto voglio essere chiaro: nessuno ci aveva avvertito della pericolosi­tà del luogo e non c’era alcun avviso — chiarisce Talamini — L’ho detto nero su bianco nelle mie deposizion­i ai carabinier­i e alla Guardia Costiera. Mi hanno risposto con un cenno di assenso. Forse l’avviso c’era, ma da tutt’altra parte. Non è possibile avere un sentiero del genere, così pericoloso, aperto e con balaustre fatiscenti che non bloccano le persone nel caso in cui vengano travolte dalle onde».

La Procura di Salerno ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e verificher­anno se le norme di sicurezza siano state rispettate. Il giorno della tragedia era intervenut­o anche il sindaco di Praiano, Giovanni Di Martino.

«È stato sgradevole e ha detto cose inopportun­e — conclude Talamini — Ha parlato di imprudenza, di segnali chiari, di catene: tutte cose inesistent­i. Come se noi a 55 anni ci mettessimo a scavalcare gli accessi per visitare un sentiero. Avevamo mille altre cose da fare. Ma non voglio essere polemico. Aspetterò l’esito dell’inchiesta e il passaggio di questi momenti di dolore atroce e indescrivi­bile. Poi prenderò le mie decisioni, ma con calma… se mai arriverà».

Oggi alle 15.15 nella chiesa di San Giovanni Bosco a Belluno i funerali di Mariangela Calligaro. E saranno in molti a salutarla un’ultima volta. La donna era promotrice finanziari­a per la «Fideuram» di Belluno.

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La tragedia I soccorsi ai quattro turisti bellunesi sulla costa campana e, sotto, la vittima Mariangela Calligaro

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