Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
L’amica di Sofiya a Chi l’ha visto? «Amava Pascal e ne era succube»
Nadiya parla in tv: «Le diceva di volerla far vivere da regina»
CORNUDA C’è ancora molto da chiarire nel caso sulla morte di Sofiya Melnyk, scomparsa il 15 novembre e ritrovata priva di vita, alla vigilia di Natale, sul Monte Grappa. Ci vorrà ancora più di un mese perché il medico legale, l’entomologo e il radiologo nominati dalla procura presentino i risultati dell’autopsia che dovrà chiarire la causa della morte, quando e dove Sofiya è stata uccisa. Mentre a breve dovrebbero arrivare i risultati degli esami eseguiti dai militari dei Ris di Parma sulle tracce biologiche ritrovate nella villetta dove Sofiya viveva con il compagno Pascal, suicidatosi il 26 novembre, e nell’auto della donna, ritrovata il 28 novembre a Maser.
«Tracce di sangue e saliva» ha confermato ieri il legale di Pascal, Antonio Petroncini, ai microfoni di «Chi l’ha visto?».
La trasmissione di Rai 3 è tornata sulla vicenda, anche con la testimonianza di una vecchia amica di Sofiya, Nadiya, che l’aveva conosciuta nel 2003 quando la 43enne lavorava come commessa nel negozio Siletto di Treviso. Le due avevano condiviso un appartamento alla periferia della città, fino a quando Sofiya era andata a vivere con Pascal. «Lei lo amava, ma ne era anche succube - ha raccontato -. Sofiya ha divorziato dal marito ucraino per lui». Un uomo che, quando aveva incontrato la sua futura compagna, passava le ore a contemplarla e le diceva: «Voglio farti fare una vita da regina». Ma era disoccupato da sette anni e si faceva mantenere da lei anche grazie alle sue frequentazioni, come quella di 9 anni con il geologo 70enne, conosciuto durante un convegno all’hotel Maggior Consiglio. Relazioni che, Sofiya era pronta a chiudere per un altro uomo, un medico. E forse proprio il nuovo amore ha decretato la sua fine. Se, come sembrano confermare le indagini, è stata uccisa da Pascal che poi si è tolto la vita.