Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Autonomia, no a firme affrettate A Treviso 20 aziende verso la Borsa»

Politica e Confindust­ria, le priorità 2018 della presidente di Unindustri­a Treviso: «Il Jobs Act non va tolto. Fusione con Padova, ad aprile 2019 il nuovo presidente»

- Gianni Favero © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

CORDIGNANO (TREVISO) «Per fondere le associazio­ni confindust­riali di Treviso e Padova cistiamo rendendo conto di quanto tempo sia necessario e di come ogni passo debba essere compiuto con grande pazienza e ragionevol­ezza. Figuriamoc­i affrontare una trattativa con lo Stato centrale sull’autonomia su materie così importanti. La fretta è spesso cattiva consiglier­a. Credo fosse questo il senso dell’avvertimen­to della Cgiadi Mest real presidente della Regione, Luca Zaia, quando, due giorni fa, gli ha chiesto di riflettere bene prima di firmare la preintesa con Palazzo Chigi».

La riflession­e è di Maria Cristina Piovesana, presidente di Unindustri­a Treviso, nel corso del primo incontro del nuovo anno, ieri in azienda, la Alf1, a Cordignano. Dedicato ai temi chiavi del 2018. «Le cose vanno fatte in modo chiaro – ha insistito Piovesana – Credo perciò sia fondamenta­le conoscere i capitoli di spesa. Ma noi ancora non sappiamo a livello di ricadute sul bilancio regionale cosa andremo a portarci a casa». Perplessit­à da Venezia, ma sabbie mobili anche sul piano nazionale dal momento che dopo le elezioni del 4 marzo l’attesa è per un contesto di ingovernab­ilità: «Sono anni che non riusciamo a partorire una legge elettorale che dia stabilità. Avremmo il diritto di avere chiarezza sul domani; invece viviamo in uno stato di costante incertezza. Meno male che nessuno parla più di uscire dall’Euro; evidenteme­nte alla fine hanno capito tutti che sarebbe deleterio».

L’importante, come minimo, è che non si metta mano alle leggi prodotte negli ultimi anni. A partire dagli sconti fiscali per super ed iper ammortamen­ti sugli acquisti di macchinari oltre a quelli sul lavoro nel Jobs Act. «Di investimen­ti in questi anni le imprese ne hanno fatti tanti – dice ancora la presidente – e molte li hanno programmat­i per il prossimo biennio. Sul lavoro inviterei ogni tanto anche il sindacato ad evitare toni c upi. Vero che molte del l e nuove assunzioni non sono stabili, ma abbiamo una disoccupaz­ione inferiore al 6% contro un 11% nazionale. Io vedo spesso, piuttosto, una carenza di manodopera disponibil­e a coprire posizioni di lavoro che rimangono non presidiate. Occorrereb­be imparare ad adattarsi: l’impiego ideale non lo trovi subito».

Fin qui la Piovesana sociopolit­ica. La divisa dello stratega la presidente la indossa quando affronta il grande disegno, ormai bene avviato, dell’integrazio­ne con Confindust­ria Padova. A celebrarlo è anche il nuovo numero del- l’house organdi Un industria Treviso, «Areo», che da qui in poi diventa pure dei vicini. In copertina un nodo fra due nastri, l’uno bianco e azzurro (Treviso) e l’altro bianco e rosso (Padova). Il cronoprogr­amma è definito. A metà giugno due assemblee nello stesso luogo (padiglione Aquae di Marghera?) e contempora­nee, ma divise, voteranno il documento di fusione. Poi la separazion­e cadrà, i due presidenti continuera­nno nelle loro cariche fino a fine anno. Il 1. gennaio 2019 Confindust­ria Padova-Treviso (ma il nome è da scegliere su un pugno di ipotesi) sarà ufficiale. Tutte le sedi saranno conservate ed entro aprile 2019 sarà eletto un presidente unico.

Nel centro del Veneto sarà insediata la seconda, o al massimo terza, associazio­ne confindust­riale italiana, con 3.500 imprese iscritte e 160 mila lavoratori. Un gigante anche tra le Confindust­rie tel Veneto e nella pancia di una Confindust­ria Veneto che per allora avrà forse deciso cosa fare da grande. Intanto ci sono da affrontare nodi come le conseguenz­e dello tsunami del credito dopo la liquidazio­ne delle due ex popolari e la necessità di trovare fonti finanziari­e alternativ­e, dal private equity alla Borsa. Nella sola provincia di Treviso, rivela Piove sana, le imprese impegnate in un percorso di quotazione sono oggi una ventina.

La Regione Fondamenta­le vedere i capitoli di spesa per ragionare di deleghe Il lavoro Il sindacato eviti i toni cupi: la disoccupaz­ione è al 6%

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Fusione Maria Cristina Piovesana con Massimo Finco

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