Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Studenti a Roma con lo spettacolo sulla violenza

I ragazzi del liceo Cornaro di Padova oggi porteranno «8 minuti» a Roma davanti a parlamenta­ri e rappresent­anti del Miur. Citazioni da testi sacri e saggi filosofici: la violenza sulle donne parte da lontano. L’appoggio del vicariato

- Visentin

L’hanno portato dovunque questo spettacolo, gli studenti del liceo Cornaro di Padova. Sono entrati nelle carceri e nei teatri del Veneto, nelle parrocchie, in altre scuole. E oggi saranno a Roma, a Montecitor­io per esibirsi davanti ai parlamenta­ri e allo stato maggiore del Miur, compresa la direttrice Carmela Palumbo. La «rivoluzion­e educativa» contro la violenza sulle donne e gli stereotipi di genere portata in scena dai ragazzi padovani con lo spettacolo 8 minuti, sta scuotendo coscienze e facendo riflettere.

Una ventata di cambiament­o e impegno civile, che ha visto gli studenti del Cornaro in prima linea nel costruire una pièce che ripercorre storia, filosofia, religione, analizzare criticamen­te affermazio­ni e testi. Ed evidenziar­e che la violenza contro le donne, contenuta anche in molte illustri citazioni, c’è sempre stata. Il lavoro dei ragazzi non ha tralasciat­o né filosofia né religione. Dalla Bibbia al Corano, a filosofi come Kant o Hegel, tutto è stato passato al setaccio. Ne è scaturito uno spettacolo di forte impatto emotivo, 50 minuti in cui ragazzi e ragazze attraverso il teatro raccontano e fanno vedere i molti aspetti della violenza. E portano così lo spettatore a interrogar­si e a riflettere. «Al carcere Due Palazzi di Padova i ragazzi si sono esibiti davanti a 100 detenuti condannati per reati sessuali contro le donne - fa notare Manuelita Masia, responsabi­le del progetto Teatrando Giovani e scuola in scena -, alla fine i carcerati piangevano…». Stesso effetto choc anche per le detenute del carcere La Giudecca di Venezia e i ragazzi del carcere minorile di Treviso.

Promotore del progetto è il Vicariato di Este, con la Diocesi di Padova. Mettere in discussion­e alcuni passaggi della Bibbia non ha creato contrariet­à o polemiche tra i sacerdoti? «Questo percorso di lettura critica dei ragazzi ris-

pecchia anche il percorso di discussion­e che la Chiesa ha avviato al suo interno - spiega Manuelita Masia -. In ogni caso il sostegno del vicariato di Este a questo progetto, che ha anche il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stata una scelta coraggiosa».

I protagonis­ti sono una ventina di ragazzi dai 14 ai 20 anni, perché lo spettacolo è nato nel 2014 e nel frattempo c’è anche chi ha finito il liceo Cornaro, iniziato l’Università, ma senza mollare un progetto in cui crede fermamente, diventato per molti un percorso di crescita.

«Questa è una pagina di impegno civile che vale più di tante conferenze sul tema sottolinea Masia -. I ragazzi si sono fatti araldi e messaggeri contro la violenza, hanno respirato valori nuovi, saranno gli uomini e le donne del domani, portatori e portatrici di un autentico cambiament­o culturale». Il titolo 8 minuti l’hanno scelto sulla base di una statistica che li ha impression­ati: ogni 8 minuti una donna nel mondo subisce una qualche forma di violenza. Che cos’hanno imparato gli studenti da questo progetto teatrale? «Il possesso e il desiderio di controllo non sono amore, prima di tutto. Ma hanno imparato pure che gli stereotipi si annidano ovunque: nella società, nell’ambiente di lavoro, anche in testi storici, filosofici o religiosi». E dopo l’incursione di oggi a Montecitor­io, «nel palazzo del potere», il percorso di formazione di Teatrando Giovani e scuola in scena non si ferma: gli studenti di Padova sono già al lavoro per una pièce di denuncia sul cyberbulli­smo.

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Impegno Le studentess­e del liceo Cornaro di Padova in «8 minuti»
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