Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Capitale della Cultura, Treviso finalista
Il capoluogo nella «top 10» del ministero. Esulta il sindaco Manildo: «Gran risultato»
TREVISO Il progetto «Cultura oltre le mura» è piaciuto al ministero, e Treviso è ufficialmente finalista per il titolo di «Capitale italiana della cultura 2020». Atteso da settimane, il responso è giunto ieri da Roma: il capoluogo si giocherà il riconoscimento con altre 9 città, assieme al contributo da un milione di euro, il 16 febbraio. Esulta il sindaco Manildo: «Grande risultato». E il presidente del comitato scientifico Marco Tamaro: «Possiamo farcela».
TREVISO Treviso è davvero andata oltre le mura: è entrata nella prestigiosa lista delle dieci finaliste che si contenderanno il titolo di Capitale della Cultura italiana 2020. La decisione del ministero è arrivata ieri in serata dopo che per quasi due mesi a Ca’ Sugana (e non solo) aspettavano di conoscere l’esito di quel dossier elaborato dal Comune con settanta associazioni del territorio. Doveva essere questione di giorni, si è protratta per settimane, ma il risultato ha portato un grande entusiasmo fra coloro che hanno lavorato al progetto, a partire dal sindaco Giovanni Manildo: «Un grande risultato e la prova che insieme si possono raggiungere importanti traguardi».
Fra trentuno candidate ne sono state selezionate dieci: grigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e appunto Treviso. La vincitrice del titolo per un anno sarà capitale, mettendo in vetrina la propria offerta culturale e turistica e rappresentando l’Italia a livello nazionale e internazionale: per farlo riceverà un contributo statale di un milione di euro.
Il dossier trevigiano «Cultura oltre le mura» è un censimento di attività, patrimonio, eventi e festival, usa parole chiave come talento, terra, ingegno, tecnologia e paesaggio. L’elemento centrale però è la cintura rinascimentale del centro storico, identitaria e permeabile.
Non nasconde la sua soddisfazione Marco Tamaro, presidente del comitato scientifico (e direttore di Fondazione Benetton) fra i principali protagonisti del dossier: «Non davo questo risultato per scontato ma mi sarei molto arrabbiato in caso contrario – commenta -. È già una vittoria, dimostra che la scommessa andava giocata e dobbiamo crederci fino in fondo perché per Treviso può significare dare un senso al proprio futuro investendo nella cultura. Abbiamo creato un sistema sinergico e armonico, sotto la regia del sindaco, e aver fatto breccia deve darci coraggio per continuare». In un certo senso, sottolinea Tamaro, il lavoro comincia adesso perché il dossier presentato al ministero dei Beni Culturali era un progetto di massima, ora bisogna focalizzare dettagli, eventi e piano economico: «C’è molta carne al fuoco, la città ha le potenzialità per ottenere il titolo». La proclamazione infatti è prevista per il 16 febbraio, alla presenza del ministro Dario Franceschini: il tempo non è molto e bisogna correre, essere pronti per l’audizione davanti alla Commissione presieduta da Stefano Baia Curioni
Manildo intanto sorride: «Per noi è già un grande risultato – ha detto appena ricevuta la notizia da Roma -, reso possibile grazie all’intenso lavoro coordinato dall’assessore ai beni culturali e realizzato da tante forze vive della città. Ora attendiamo la nomina della città vincitrice: nel frattempo però possiamo dire che, alla prova dei fatti, Treviso sa essere una città fortemente competitiva nel tessuto della nostra Penisola così ricca di tesori e meraviglie culturali. La cultura ha chiamato e Treviso ha risposto presente».
La Capitale della Cultura Italiana, istituita con la Legge Art Bonus per il periodo 2015 – 2018 è un progetto che mira a lanciare cartelloni di eventi e attività, per «far recepire in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione, la creatività, l’innovazione, lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo».
Manildo La prova che insieme si possono raggiungere importanti traguardi
Tamaro Abbiamo creato un sistema armonico, possiamo farcela