Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Marzotto: «Ieg, di Bologna non so nulla E la quotazione in Borsa è una priorità»
Fiere, polemica dopo il piano industriale. Domani parte VicenzaOro
VICENZA «Il piano industriale è serio e gli investimenti i sono certo che produrranno i risultati attesi. Ma di Bologna non so nulla. E la quotazione in Borsa per me resta una priorità dettata dagli azionisti». Misura i termini, Matteo Marzotto, vicepresidente esecutivo di Ieg, la spa fieristica che da un anno ha fuso le fiere di Rimini e Vicenza. Ma è chiaro che la polemica a denti stretti viaggia già sulla direttrice Vicenza-Rimini, il giorno dopo l’incontro d’inizio anno i del presidente di Ieg, Lorenzo Cagnoni, imperniato sul piano industriale 2018-’22, con 35 milioni di investimenti su Vicenza, per rifare la parte più vecchia del quartiere.
Cosa impossibile da immaginare, senza l’integrazione con Rimini. Oltre ad altri 16 milioni di investimenti da valutare in compartecipazione con gli enti pubblici soci (Comune, Provincia e Camera di commercio), probabilmente reinvestendo i dividendi o i fondi che potrebbero arrivare dalla quotazione, da riprendere in mano dopo il 4 marzo, una volta eletto il nuovo sindaco.
Certo, poi quell’incontro in solitaria di Cagnoni, dopo un anno a braccetto con Marzotto, è parso quasi un voler girare pagina. Quasi un voler chiarire, alla volta del nuovo anno, chi tiene i comandi del secondo polo fieristico italiano, dopo la prima fase dei convenevoli legati alla fusione. E chi detta le scelte strategiche, con l’accento posto su una nuova fusione con Bologna, o in alternativa con Verona, se sotto le Due Torri la tirassero troppo in lunga rispetto a un percorso da portare avanti «con tenacia». E poi il progetto di quotazione in Borsa che quasi sparisce dalle priorità. Sì, confermato per l’autunno, a domanda precisa, ma di cui non c’è necessità per finanziare gli investimenti. Fino all’ultimo appunto sullo stato dell’integrazione operativa Rimini-Vicenza: «Va avanti celermente. Mal di pancia? In un progetto delicato sarei stupito se non ci ne fossero».
Così, all’indomani della linea strategica delineata con chiarezza da Cagnoni, e alla vigilia, domani, dell’apertura di VicenzaOro, se da Verona non arriva più di un «no comment» alle avances di Rimini, è Marzotto invece a non tenersi i sassolini nelle scarpe. E i mal di pancia? «Sorridendo dico che non so a cosa ci si riferisce», dice Marzotto. «E anche che i baci sulla bocca li do solo alla mia fidanzata», aggiunge il vicepresidente di Ieg, sempre in replica a Cagnoni, che sui rapporti con Marzotto e il direttore generastrano le Corrado Facco, aveva parlato di bilancio positivo, pur tra possibili contrasti e differenze di opinioni, anche se «non ci baciamo tutte le mattine».
«Il piano industriale lo sottoscrivo in toto e sono d’accordo con il presidente sulla necessità di avere un quartiere prestigioso - aggiunge Marzotto -. Gli investimenti su Vicenza sono rilevanti e dimo-
il valore dell’operazione con Rimini». E anche Marzotto si dice convinto di riuscire a portare a casa il risultato della demolizione e ricostruzione di una parte corposa del quartiere, in parallelo alle manifestazioni: «Lo schema dei lavori è molto serrato. Sono convinto che ne uscirà un valido risultato».
Marzotto però ha visioni diverse su due punti. Iniziando dalla quotazione: «La mia posizione è che la Borsa sia un’operazione formidabile, una priorità voluta dagli azionisti e che la costruzione del piano industriale ne sia la conseguenza logica». Ed anche sulle ulteriori integrazioni, con il primo obiettivo su Bologna: «Non ne so nulla. Sono sempre aperto ai ragionamenti, se fatti in cda e non attraverso i giornali».
Fin qui la diplomazia. Che non oscurano, domani, la partenza dell’edizione di gennaio di VicenzaOro, che ospita 1.500 brand su 25 mila metri quadrati, e un aumento, secondo i dati di Ieg, del 40% degli espositori esteri e di un 10% di quelli top di gamma, mentre gli espositori di TGold, dedicato alle macchine e alle tecnologie per lavorare i gioielli, aumentano del 20%.