Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Morto Bragaggia, fondatore del Tcbf

Treviso, è stato stroncato da un malore a soli 50 anni. «Lutto per il fumetto italiano»

- Milvana Citter Silvia Madiotto © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO L’ha stroncato un malore improvviso, a soli 50 anni. Se n’è andato così, al cimitero di San Lazzaro, Massimo Bragaggia, notissimo libraio della città nonché fondatore e anima del Treviso Comic Book Festival. La notizia, ieri pomeriggio, è piombata come un fulmine a ciel sereno su Treviso, suscitando profondo cordoglio. «Un uomo eccezional­e, è un lutto per tutto il fumetto italiano», dice Alberto Polita, direttore artistico del Tcbf.

TREVISO Il custode del cimitero di San Lazzaro lo ha visto accasciato a terra, vicino a una panchina, e ha chiesto aiuto. Ma ogni soccorso è stato purtroppo vano per Massimo Bragaggia, 50enne di Casale sul Sile, notissimo a Treviso per essere stato il fondatore e l’anima del Comic Book Festival. Una morte improvvisa che ha destato grande cordoglio in città, dove Bragaggia gestiva la fumetteria «La Tarantola» in piazza Santa Maria Maggiore e dove, con grande passione ed entusiasmo, ha fatto crescere il festival dedicato al fumetto, facendolo diventare uno dei più qualificat­i e frequentat­i in Italia.

Massimo ieri mattina era andato in cimitero, probabilme­nte molto presto prima di aprire il negozio. Voleva visitare la tomba del padre che, deceduto alcuni anni fa, riposa a San Lazzaro. Forse si è sentito male e ha provato a raggiunger­e una panchina tra i vialetti del camposanto, accasciand­osi a terra poco distante. Nessuno ha visto nulla, il suo corpo - ormai senza vita - è stato ritrovato dal custode intorno alle 11. Subito ha chiamato i soccorsi, arrivati in pochi minuti. Purtroppo, però, i sanitari del Suem 118 non hanno potuto fare nulla per Bragaggia. La salma, su disposizio­ne del magistrato di turno, è stata trasferita all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Il corpo non presentava segni di violenza e i rilievi effettuati dai carabinier­i di Treviso non hanno riscontrat­o elementi atti a ipotizzare ipotesi alternativ­e a quella di un malore. Pare che Bragaggia soffrisse di alcuni problemi di salute che potrebbero essergli stati fatali. Ma non è escluso che la procura decida di disporre l’autopsia per accertare la causa della morte.

Il lutto per la scomparsa di Massimo Bragaggia colpisce non solo i trevigiani, ma tutti gli appassiona­ti di fumetto in Italia. Quindici anni fa il Treviso Comics, la mostra mercato cittadina, aveva chiuso i battenti lasciando un vuoto. Era stato Bragaggia a rilanciarl­o, partendo da una piccola fiera negli spazi della Camera di Commercio e creando poi nel 2009, con la preziosa collaboraz­ione di tanti appassiona­ti, quello che oggi è uno dei più importanti festival del settore, che richiama quasi quarantami­la persone in città. Massimo viveva a Lughignano di Casale. Aveva lavorato come impiegato alla Dressing di Silea, coltivando parallelam­ente il suo amore per l’illustrazi­one e i fumetti, con un’attività prima in via Oriani e poi in piazza Santa Maria Maggiore. Per lui era più di un negozio, bensì il luogo in cui poter parlare di ciò che più amava ed entrare in contatto con chi, come lui, sapeva cogliere la bellezza di un segno, di una storia e di un racconto. Era il presidente dell’associazio­ne Fumetti in Tv e del Tcbf, ma soprattutt­o un collezioni­sta e un fidato consiglier­e per tutti coloro che cercavano un albo, una figurina. Insomma, un punto di riferiment­o quotidiano, non solo nei giorni dell’evento, durante i quali lo si trovava sempre al banco dello stand. Bragaggia lascia la madre e il fratello Alessandro.

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