Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Dalla spumantizz­azione ai grandi vigneti: i 150 anni della Carpenè Malvolti «Siamo stati i pionieri del Prosecco»

- Mauro Pigozzo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

CONEGLIANO Correva l’anno 1868. Antonio Carpenè a Conegliano decise di avventurar­si in una disciplina che al tempo era un misto di magia e innovazion­e, ossia la spumantizz­azione. Pochi anni prima ad Asti tal Camillo Gancia aveva importato in Italia il metodo «champenois­e» che dal leggendari­o don Pierre Perignon nel XVII secolo generava fili di bollicine nei vini bianchi francesi. Ebbene, Carpenè fu il primo nella zona del Prosecco a credere nella rifermenta­zione in bottiglia. Da quel 1868 sono passati esattament­e 150 anni e ieri è stato presentato il calendario degli eventi celebrativ­i con un videoproie­ttore, le parole del direttore generale Domenico Scimone e quelle della brand manager Roberta Granziera ma soprattutt­o una bottiglia del 1924. «È la prima nella quale compare il nome “Prosecco” in etichetta», spiegano. «Siamo stati i primi a credere nelle bollicine trevigiane».

In un periodo storico di boom degli spumanti è proprio qui che si trovano le basi

Sento forte l’onore di essere testimone dei valori della mia famiglia

storiche della spumantizz­azione, portata avanti da sei generazion­i. «Sento forte tanto l’onere quanto l’onore di essere testimone dei valori storici e fondanti ereditati dalla mia famiglia», afferma Etile Carpenè, presidente della società. Va detto che l’azienda ha deciso di rimanere in centro a Conegliano, nella storica via Carpenè, nonostante logistitre camente la ristruttur­azione degli spazi sia molto complicata. I lavori sono in corso, nascerà una piazzetta interna allestita per degustazio­ni di gruppo. Da qui parte un itinerario – che ieri è stato possibile ammirare in anteprima – che prima è ritmato da musica e video, poi passa per la zona di imbottigli­amento e quindi si sofferma tra le pupi- del metodo classico e le grandi botti del brandy, anche se – va ricordato – anni fa da queste parti distilland­o il vino si faceva il «Cognac di Conegliano». Il resto è la raffica di appuntamen­ti che solcherà l’intero anno, a partire dal Vinitaly di metà aprile, quando sarà prodotta una magnum in edizione limitata. Il 19 aprile in cantina saranno accolti gli importator­i esteri; il 20 maggio sarà assegnata la medaglia d’oro dedicata al fondatore e al miglior studente della scuola di Enologia – per l’appunto, fondata nel 1876 da Carpenè che al tempo lottava perché si piantasse la vite al posto del mais – e nell’occasione saranno invitati anche tutti i premiati dell’ultimo mezzo secolo. Il 27 maggio inaugurazi­one ufficiale della nuova cantina e fuochi artificial­i invece alla mezzanotte del 14 giugno, dopo la convention con tutti gli agricoltor­i della zona: la data ufficiale di fondazione è infatti il 15 giugno.

Infine, altri appuntamen­ti minori, tra questi anche una nuova borsa di studio dedicata all’ultima erede di famiglia, Etilia, che ha solo due anni e una enorme botte di brandy già dedicata a lei. Potrà aprirla quando ne avrà 21, che da queste parti tutti pensano già ai due secoli di vita.

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Del 1924 La prima bottiglia con la denominazi­one Prosecco
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Patron Etile Carpenè. Sotto, il direttore generale Scipione

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