Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Competence center, c’è il bando Dughiero: aiuteremo le imprese a non aver paura delle tecnologie

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tra le altre cose, è appunto il coordinato­re degli atenei del Nordest per lo sviluppo di questo polo dell’innovazion­e voluto dal ministro Carlo Calenda (è il piano «Industria 4.0»). E ieri tra l’altro c’è stato proprio il primo incontro tra le nove università nordestine che partecipan­o al progetto: «Ci siamo divisi i compiti — spiega il professore —. E ora aspettiamo che si muovano anche i privati, con idee e con finanziame­nti. Dallo Stato, che proprio la settimana scorsa ha stanziato complessiv­amente 30 milioni di euro, a noi dovrebbero arrivare 5-6 milioni per partire e poi altri 3-4 per avviare le singole attività. Il bando scade il 30 aprile. Un’ idea comunque c’è già: il nostro competence center sarà il luogo dove imprendito­ri e lavoratori verranno per capire come funziona una determinat­a tecnologia e come potrà essere utile per i loro prodotti e i loro processi. Faremo formazione vera». L’ottica è quella di superare le paure. Anche in tema di sviluppo occupazion­ale. L’onda digitale è destinata, infatti, a cambiare le forme del lavoro. Dalla «manodopera» alla «mentidoper­a», si dice: più specializz­azione, più flessibili­tà. Quando nel 2016 è stata presentata al World Economic Forum la ricerca The Future of the Jobs, si diceva che l’industria 4.0, nei primi anni, avrebbe portato l’Italia ad un pareggio: 200mila posti di lavoro creati, altrettant­i persi. Per quanto riguarda il Veneto, tuttavia, i dati al momento confortano. È ancora il già citato studio di Ca’ Foscari a affermarlo: osservando l’andamento dello stock occupazion­ale nel biennio 2012-2014 si nota come siano proprio le imprese che adottano le tecnologie ad avere creato il maggior numero di posti di lavoro (un estratto nella tabella sopra). E anche la produttivi­tà sembra in crescita. Certo, le ombre non mancano. In tema di salari, per esempio. «In termini assoluti il capitale umano si vede riconoscer­e un premio si dice -, ma in termini relativi emerge un problema di ridistribu­zione. La tesi è che il maggior valore aggiunto portato dalla digitalizz­azione venga trattenuto in azienda per ulteriori investimen­ti». Ma quanto sarà possibile tenere i lavoratori lontani da questa torta? (g.v.)

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