Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Colombia, ex prete pedofilo ucciso dall’amante

Dino Cinel, 76 anni, viveva in Sud America. Ad accoltella­rlo il compagno di 18 anni

- B.C. - A. Pist.

ROSSANO (VICENZA) Ucciso in Colombia dal giovane amante che poi ha tentato di togliersi la vita e di gettarsi dal sesto piano della palazzina in cui convivevan­o. Da giorni i quotidiani colombiani battono la notizia dell’omicidio del 76enne Dino Cinel, ex padre scalabrini­ano originario di Rossano Veneto nel vicentino, già alla ribalta delle cronache quando venne espulso dalla Chiesa cattolica per pedofilia e pedopornog­rafia. Uno scandalo che lo aveva travolto negli anni ’90, quando era a capo della parrocchia di Santa Rita a New Orleans, in America. Eppure dell’ex sacerdote pare si sia sbiadito ogni ricordo nel paese di origine, da quando, celebrata la prima messa, oltre cinquant’anni fa, aveva preso la via dell’America.

E a quanto pare c’è anche poca voglia di parlare di lui, per quanto abbia ancora due anziani fratelli, uno dei quali residente a Rossano. Lo conferma anche il sindaco, Morena Martini: «Ho tentato di informarmi visti i fatti ma c’è assoluto silenzio: sembra che Cinel fosse già stato dimenticat­o da tempo». Un lungo silenzio, fino a giovedì, quando un 18enne lo ha accoltella­to a morte nella casa in cui vivevano da tre mesi, a Medellin, in Colombia. L’ex religioso si era trasferito in Sud America dopo che, nel marzo di otto anni fa, aveva cercato di rientrare in Italia, ma si vide negare la residenza dai sindaci di Cittadella, Massimo Bitonci, e poi dal collega Gerry Boratto a San Martino di Lupari nel padovano: «Aveva dato un passaporto falso con la scusa che una parente viveva nel nostro comune- spiega Boratto- ed è stato querelato. In paese non ne abbiamo più saputo nulla, non credo che la sorella abiti più qui».

Gilberto Trevisan, ex primo cittadino di Rossano conferma: «All’epoca gli ho negato la residenza – spiega, facendo sapere di non aver mai conosciuto Cinel – : non era piacevole avere in casa una persona che si era macchiata di simili reati». Il movente del delitto non sarebbe ancora chiaro ma pare che Cinel volesse lasciare il ragazzo, Santiago Alberto Morales Parra, che non sopportava di essere abbandonat­o.

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