Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Gli animali che abitano i giardini, storia e arte alle giornate del paesaggio
Ovunque punti il dito la Fondazione Benetton Studi Ricerche, là c’è materia densa: «ciccia per gatti», per dirla con gergo animalista. E di animali infatti si tratterà alle prossime, annuali Giornate internazionali di studio sul paesaggio che si terranno negli Spazi Bomben a Treviso il 15 e 16 febbraio.
Il focus delle giornate di studio intitolate «Animali, giardini, paesaggi», che vedranno la presenza – come ormai d’obbligo – di esperti «trasversali», cioè a dire di ambiti i più diversi, dalla filosofia alla storia dell’arte, dalla biologia alla geografia, passando sempre necessariamente per lo studio del paesaggio, metterà in relazione la galassia complessa del rapporto uomo-animale, finalizzato alla riflessione sul paesaggio e sul giardino in particolare.
A cominciare dall’antico modello persiano dei paradeisos – i giardini trapuntati d’acqua, fiori e leggiadre geometrie - gli animali sono presenti quale elemento di bellezza e utilità, così come testimoniano le strabilianti miniature dell’impero del pavone, per arrivare ai nostri giardini barocchi dove la presenza simbolica di elementi animali significativi diventa vero «luogo» dell’immaginario comune, come la deliziosa Isola dei Conigli nei vicini giardini seicenteschi di Valsanzibio, in provincia di Padova (nella foto). La materia ribollente del dominio e sfruttamento dell’uomo sull’animale troverà possibilità di approfondimento e riflessione, seppure con la consapevolezza di non potere dare risposte esaustive ma suggestioni per un pensiero più ecologista e rispettoso della dignità della natura, senza risparmiare ricognizioni sul passato segregazionista degli zoo e rivisitazioni della tassidermia (con il regista Davide Gambino).
L’intenzione delle Giornate di studio è quella di spostare il perno della relazione uomoanimale-paesaggio su un asse meno antropocentrico e utilitarista, tentando una nuova strategia, di alleanza e reciproco sostegno, facendo buon uso dei tanti esempi virtuosi e spunti eterodossi che verranno dalle relazioni degli studiosi, tra cui Gilles Clement, celeberrimo paesaggista e agronomo francese, Dirk Sijmons, olandese, primo architetto paesaggista dello Stato, accanto alle esperienze «sul campo» di Mauro Veca, apicoltore urbano o alla visione storica di Margherita Azzi Visentini, il tutto coordinato da Simonetta Zanon e Pierluigi Latini, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Benetton Studi Ricerche. Info per iscrizione gratuita www.fbsr.it.