Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
I periti: «La Petrillo non ha vaccinato nessuno»
Le indagini tecniche confermano le accuse all’operatrice: «scoperti» centinaia di bambini
TREVISO Gli accertamenti disposti dal gip del tribunale di Udine confermano l’impianto accusatorio: «Scopertura quasi totale di antigeni vaccinali per i bambini trattati da Emanuela Petrillo». Sia per quelli vaccinati a Treviso sia per i piccoli (teoricamente) immunizzati a Codroipo, dove la donna ha lavorato a partire dal 2009. E la posizione della 30enne assistente sanitaria, accusata di aver finto di iniettare il siero sui suoi pazienti, si complica.
I risultati, frutto dei test eseguiti in incidente probatorio e, quindi, in contraddittorio con i consulenti del tribunale, della procura e delle parti, hanno infatti valore probante in vista di un eventuale processo. I dati ufficiali si conosceranno solo a fine marzo, quando a Udine (dov’è stata trasferita anche l’inchiesta aperta a Treviso), si terrà l’udienza davanti al gip Mariarosa Persico, che per effettuare i test ha nominato il medico legale Carlo Moreschi e il dottor Giancarlo Icardi, direttore dell’unità di Igiene dell’ospedale San Martino di Genova. Proprio nel capoluogo ligure si sono tenute, nei mesi scorsi, le operazioni peritali per fornire una risposta al quesito del giudice: «La valutazione statistica sulla risposta alla somministrazione dell’antigene del morbillo nel campione scelto di circa 160 bambini». Alle operazioni hanno preso parte anche i consulente nominati dalle parti - il medico legale Mirella Libero dell’Università di Padova, scelta dalla difesa della Petrillo - e quelli che lavoreranno per l’Usl 2 rappresentata dall’avvocato Fabio Crea, che ha incaricato il medico igienista Pasquale Macrì e i professori Giovanni Gabuti e Paolo Bonanni, igienisti e docenti universitari a Ferrara e Firenze. Dalle prime indiscrezioni, quel che trapela sembra però confermare il quadro accusatorio, con una scopertura vaccinale che sarebbe quasi totale. Mentre i test sui «gruppi di controllo», cioè sui campioni di bambini vaccinati da altri operatori, hanno accertato una copertura praticamente completa. I nuovi esami confermerebbero, quindi, i risultati di quelli già effettuati dall’Usl 2 a Treviso e dalla Asl 3 a Codroipo (che avevano rilevato una scopertura del 90 per cento). L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Claudia Danelon, vede la Petrillo indagata per peculato, omissione di atti d’ufficio e falsità in certificazioni. Ma la difesa dell’assistente sanitaria si dice pronta a dare battaglia in aula, con testimoni pronti a dichiarare che la 30enne effettuava correttamente le vaccinazioni. «Siamo curiosi di sentire i testimoni della Petrillo – spiega l’avvocato Fabio Crea -. Il nostro miglior testimone, però, è il sangue dei bambini, che sta confermando la tesi accusatoria».
I test sui piccoli I primi riscontri avrebbero dimostrato l’assenza quasi totale di anticorpi
L’azienda sanitaria Crea: «Siamo curiosi di ascoltare la difesa, ma il sangue dei bimbi parla già chiaro»