Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Mido, la carica delle società bellunesi Crescono la produzione e i lavoratori
Al via la fiera dell’occhialeria. Il presidente: «Dal Veneto l’80% delle aziende»
BELLUNO Quanto ai materiali di tendenza, titanio, acciaio e alluminio sono i principi del mercato; ma l’acetato conserva il suo fascino, e i prodotti ecologici si fanno strada. Quanto ai colori, le collezioni da vista e da sole presentano un mix sempre più ampio di tinte, dal nero al bianco, alle tonalità Havana e tartaruga, ma il neon è sempre più richiesto. È il mondo degli occhiali, quello che si presenta da oggi alla 48esima edizione del Mido, la fiera mondializzata meneghina di settore. Grandi e piccole aziende si giocano, in Italia, la carta della visibilità su contesti più ampi. E quelle bellunesi rappresentano la colonna del Made in Italy. «D’acchito – afferma il presidente della manifestazione Giovanni Vitaloni – buoni due terzi degli addetti nonché l’80% della produzione».
Molto, se si pensa che tutto il Bellunese conta 205mila abitanti, e cioè poco più di una delle nove circoscrizioni che compongono Milano. «Aziende da tutta Italia, poi – continua Vitaloni – si appoggiano al Bellunese, per quanto riguarda la progettazione di materiali e componentistica». Nell’Alto Veneto, c’è il know how. Che sarà in mostra da oggi. In un buon momento, per l’occhialeria. «Una crescita normale – afferma il presidente – dopo il boom degli anni scorsi, che però era funzionale al recupero della crisi degli anni prima».
Ma vediamo i dati. A livello nazionale, l’anno scorso si è registrata una produzione di 3,8 miliardi di euro, con un rialzo del 2,9% rispetto al 2016. Il parco aziende è rimasto stabile, con 863 unità; stessa sorte per gli addetti: senza considerare forme contrattuali diverse, sono 17.284. Bene l’export a 3,7 miliardi di euro, con una crescita del 3,2%. La bilancia commerciale dell’occhialeria italiana è in attivo (2.5 miliardi il saldo nel 2017), in crescita di circa 3 punti percentuali rispetto al 2016. In tutto ciò, il Bellunese ha un ruolo. Comunque sia, quella che si apre oggi (dalle 12, al padiglione 1 con l’arrivo del sindaco Giuseppe Sala) è una fiera record: con 1.305 espositori (da cinque continenti), 52mila metri quadri netti e 7 padiglioni al completo, l’evento raggiunge il massimo di sempre, per presenze e rappresentatività del settore dell’occhialeria mondiale.
Quest’anno, peraltro, gli occhi sono puntati sui temi dell’innovazione, dell’avanguardia creativa e della sperimentazione nello stile, nel design, nella tecnologia e nei processi produttivi. «Per esempio – afferma Vitaloni – c’è una Lab Academy con i nuovi designer e start-up, e un Mido Tech, con aziende che producono strumenti e macchinari utilizzati nell’industria ottica». Due terzi dei visitatori sono stranieri. Fra i temi trattati, anche la prevenzione e la salute.
Fra le aziende che espongono, la De Rigo Vision di Longarone. Quest’anno, peraltro, spegne 40 candeline. Un’azienda familiare, passata dall’artigianato alla presenza globale. Secondo la società, oggi De Rigo Vision rappresenta «il solo player del mondo eyewear internazionale con una compagine societaria 100% imprenditoriale». C’è anche Ital-lenti di Alpago. L’azienda fa sapere che «presenterà una nuova famiglia di lenti con design ottimizzato per il mondo digitale, per smartphone e tablet».