Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Spunta a Londra il De Chirico rubato Sparito dall’Hotel Corona 46 anni fa
A trovarlo in una casa d’aste i carabinieri. Il proprietario: «L’ho riconosciuto subito»
CORTINA D’AMPEZZO Il migliore lieto fine possibile per una storia di arte e di crimine antica. A Cortina si festeggia per un fatto inatteso. Il Cavallo con criniera al vento, opera del grande Giorgio De Chirico del XXX, è stato ritrovato. Dopo ben quarantasei anni dal furto. E finalmente il cavallo torna a casa, a Cortina, dai suoi legittimi proprietari: la famiglia Rimoldi. «Lo hanno trovato i carabinieri del reparto operativo del comando patrimonio culturale, che mi hanno telefonato nell’autunno scorso per comunicarmi che avevano ricevuto segnalazione del quadro a Londra», riferisce Stefano Rimoldi, pronipote di Mario, a cui Cortina deve il gran numero di opere che sono diventate il nucleo del Museo che porta il suo nome, su Corso Italia. «Ci era stato rubato in albergo nel febbraio del 1972».
Il quadro di De Chirico Mario lo aveva appeso proprio nella hall dell’Hotel Corona, l’albergo di famiglia. Altri tempi: quindici opere, tutte di piccola dimensione, facevano bella mostra di sé nel salone di accesso, a vantaggio dei fortunati clienti. «Prima che nascesse il Museo voluto da mio zio con lascito testamentario, gran parte della sua vasta collezione era esposta qui», ricorda ancora Rimoldi. «E in una notte del febbraio ’72 dei ladri si introdussero in albergo rompendo il vetro di una porta posteriore. Rubarono un totale di quindici opere, tutte di piccole dimensioni, ma di grandi autori». Vennero sottratti dei Campigli, dei De Pisis, e, appunto, un De Chirico. Il Cavallo con criniera al vento, un olio su cartoncino, misura meno di ottanta centimetri di altezza per altrettanti di base, e così gli altri dipinti trafugati. «I quadri rubati erano piccoli perché potessero essere messi facilmente in automobile. I ladri fuggirono nella notte. Pochi mesi dopo mio zio, al quale ovviamente quel furto aveva fatto molto male, morì».
Mario non poté sapere che alcuni di quei quadri erano stati ritrovati. Ci furono diversi rinvenimenti, che avvennero però negli anni subito successivi: qualche dipinto spuntò fuori in Lombardia, poi un paio di Campigli... Ma quello che mai il pronipote del collezionista cortinese avrebbe potuto immaginarsi, a distanza di quarantasei anni, è che si ritrovasse il Cavallo.
Il quadro era in procinto di essere messa in vendita (con prezzo di partenza di 35 mila sterline, circa 40 mila euro) in una delle più importanti Case d’asta londinesi ed è nella lì, nella lista on line delle opere, che i carabinieri l’hanno trovato. Era stato consegnato da un pregiudicato alla filiale milanese della Casa d’aste di Londra. «Nell’ottobre scorso ho ricevuto una telefonata dai Carabinieri. “Le risulta che vi fosse stato rubato questo quadro?”, mi hanno chiesto. Sono andato a consultare il nostro catalogo: erano tutte opere registrate e rimaste in memoria, con tanto di foto. E l’ho subito riconosciuto». Adesso il proprietario attende che il quadro gli venga restituito, anche se è probabile che non sarà una cosa immediata, trattandosi di un’operazione internazionale. «Ma - conclude - non credo che lo appenderemo più nella hall dell’albergo».