Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Il sondaggio: Conte e Manildo alla pari
Treviso, fra i candidati si profilerebbe un testa a testa. Ma l’incognita resta Gentilini
TREVISO Sarebbe un testa a testa quello che, al momento, si prefigura fra il sindaco uscente Giovanni manildo (Pd), e lo sfidante di centrodestra, Mario Conte. Lo rileva un sondaggio commissionato dalla Lega a meno di tre mesi dalle Comunali. Conte, infatti, avrebbe rimontato malgrado sia conosciuto la metà del primo cittadino. Ma sull’esito del voto potrebbe pesare il ruolo di Gentilini, pronto a schierare un proprio candidato sostenuto da tre liste.
TREVISO I protagonisti della campagna elettorale, nell’ultima settimana, sono stati sempre loro: gli alfieri del centrodestra, in particolare leghisti o ex. Fanno il bello e il cattivo tempo, tengono banco nelle discussioni sulle prossime comunali, sono i volti della vittoria del voto politico in città nonostante qualche ferita dovuta alle divergenze con il gruppo legato a Giancarlo Gentilini. Il 27% del Carroccio nel capoluogo ha parzialmente rovesciato le prospettive, il Pd rincorre col 23%; alla luce di questi numeri ribaltati rispetto a 5 anni fa, il K3 non accetta più compromessi con i ribelli. Inoltre riconciliare posizioni rimaste distanti per due anni, anche se con l’obiettivo di un centrodestra compatto contro le civiche e il centrosinistra di Giovanni Manildo, è un miraggio.
Dalle retrovie arriva anche l’eco di un’indagine fra gli elettori trevigiani che lascia buoni margini di miglioramento: si profila un testa a testa alle comunali di maggio (la data presunta è il 27). Il candidato sindaco della coalizione Mario Conte risulterebbe, a fine febbraio, conosciuto solo la metà del sindaco uscente Giovanni Manildo, ma i due sfidanti principali alla poltrona di Ca’ Sugana avrebbero lo stesso numero di voti, la stessa percentuale di consensi. È un dato che dimostrerebbe, per il Carroccio, che la squadra ha ancora capacità di crescita per strappare Ca’ Sugana e ripiantare la bandiera verde-azzurra come era stato nel 2008: l’indice di notorietà di un sindaco uscente è di sicuro un elemento da tenere in considerazione; Conte rispetto a Manildo è molto meno noto, pur essendo stato il più attivo consigliere di opposizione ai Trecento, ma se la differenza fra i rivali sta solo qui viene ritenuta una partita aperta.
In settimana i vertici leghisti e i portavoce del gruppo gentiliniano avranno l’ultimo incontro, finalmente faccia a faccia dopo colloqui informali: entro venerdì infatti le pedine dovranno essere posizionate da tutti per poter ragionare concretamente sulle elezioni. Dalla parte dello Sceriffo ci sarebbe già una strategia definita: Lista Gentilini, Fratelli d’Italia e un progetto civico per Renosto e Zanini; i gentiliniani sanno che per sfondare contro Manildo il Carroccio ha bisogno della loro quota di voti dovuta alla visibilità e alla notorietà di Gentilini (quotato la scorsa estate fra l’8 e il 10%).
Con la Lega invece Forza Italia, la lista con il nome del governatore del Veneto Luca Zaia e altre due civiche di area; il segretario provinciale Dimitri Coin si era lasciato eventualmente lo spazio per un’altra civica e arrivare a sei simboli. I vertici leghisti non vogliono lasciare nulla di intentato ma solo una resa totale consentirebbe ai pretoriani di Genty di trovare un accordo con il K3 perché a sostegno di Conte le liste sono già state scelte.