Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Ultime sciate sul Nevegal
Meteo sfavorevole, le piste aperte sicuramente fino a domenica Casagrande (Alpe): «Cercheremo di arrivare almeno a Pasqua»
BELLUNO Si avvia alla conclusione la stagione invernale del Nevegal che chiuderà, a meno di insperati aiuti dal meteo con nuove nevicate, domenica.
«Ufficialmente non abbiamo ancora deciso nulla — spiega Piero Casagrande, direttore di «Alpe del Nevegal», la società che gestisce gli impianti di risalita dal 2014 — La speranza sarebbe di riuscire a tenere aperte le piste fino a Pasqua (l’1 aprile, Ndr), ma questo dipende dal clima. Se le cose resteranno così, sarà difficile andare oltre il 18 marzo. Già domenica abbiamo dovuto chiudere le piste alle 10 per la pioggia. Speriamo intanto che il prossimo weekend sia baciato dal bel tempo».
Una stagione comunque positiva, quella del «Colle dei bellunesi», in controtendenza con le ultime annate, vissute tra alti e bassi. «Non ha nevicato moltissimo nemmeno quest’anno — commenta Casagrande — ma a dicembre il freddo ci ha dato una grossa mano, permettendoci di aprire anche le piste della parte alta del Colle, come le Erte, che non hanno l’innevamento artificiale».
Nonostante i numeri positivi di quest’anno, comunque, le difficoltà rimangono le stesse di sempre. «Purtroppo non basta una stagione positiva a ripagarne tre passate difficili. I costi di gestione sono alti e in questi anni la nostra società ha fatto anche investimenti molto onerosi».
Un aiuto a far quadrare i conti potrebbe arrivare dalla stagione estiva che, negli ultimi anni, ha visto crescere i numeri e sulla quale l’amministrazione comunale di Belluno punta molto, in accordo con i privati.
«Proprio ieri abbiamo deliberato in giunta la rendicontazione degli ultimi 26 mila euro relativi al vasto progetto “Smart territory” — commenta il sindaco Jacopo Massaro — Fanno riferimento soprattutto al progetto di “ospitalità diffusa”, ufficialmente partito a dicembre e che riteniamo strategico per aiutare il rilancio definitivo del Nevegal, risolvendo il problema della ricettività: dalla chiusura dello storico albergo “Olivier” è diventato il principale freno allo sviluppo turistico dell’area».
Nel progetto «Smart territory», che ha compreso numerose azioni (dalla realizzazione di percorsi per mountain bike alla digitalizzazione delle informazioni turistiche, fino al progetto di ospitalità diffusa), il Comune di Belluno ha investito 100 mila euro.
«Ma molto hanno investito anche i privati — spiega Massaro — Ad esempio Alpe del Nevegal ha fatto investimenti per 300 mila euro solo per il rinnovo degli impianti di innevamento artificiale».
Il modello di ospitalità diffusa a cui guarda Massaro è quello, positivo, dei «Borghi della Schiara» che l’amministrazione comunale vorrebbe replicare sul Nevegal. «Quella di Case Bortot è un’esperienza di riferimento — conclude il primo cittadino — Ha permesso di rispondere all’esigenza di servizi e di ricettività dei turisti frequentatori dei numerosi percorsi della zona».
Il sindaco Massaro Investiti 100 mila euro sul Colle, crediamo nell’ospitalità diffusa