Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
La strage dei ragazzi e il giallo delle foto sparite
Padova, sconti e dosi in regalo per fidelizzare i clienti. In carcere una famiglia di tunisini
A13 anni dall’incidente avvenuto a Riese Pio X, costato la vita a tre ragazzi padovani, Mattia Tindaci, i fratelli Nicola e Vittorio De Leo, con una causa civile ancora in corso, è giallo su chi fosse alla guida dell’auto. Sparita la foto chiave della Polstrada.
PADOVA «Famiglia Corolla… droga per tutti», recita il volantino, con prezzi dettagliati e menù completo. Un’offerta promozionale con tanto di foto del prodotto da propinare a tossicodipendenti in cura al Sert, che presi per sfinimento non riuscivano a resistere e compravano lo stupefacente. I carabinieri hanno smantellato un fiorente traffico di cocaina e hashish arrestando una famiglia di spacciatori che imperversava nella Bassa Padovana e nel Rodigino. In manette sono finiti Mohammed En Naji, 30enne tunisino di Bagnoli, il fratello 22enne Kamal e la moglie di quest’ultimo, la coetanea Sofia Taouil, anche lei di origini nord africane. Il gruppo aveva messo in piedi un capillare sistema di rifornimento per tossicodipendenti e consumatori abituali che fruttava migliaia di euro al mese.
I carabinieri hanno ascoltato almeno 40 clienti provenienti da Conselve, Monselice, Tribano e Bagnoli. L’immagine eloquente è quella del volantino verde con tanto di prezzario e foto della droga per invogliare il malcapitato di turno. La cocaina? A partire da 50 euro. Le offerte? Due pezzi pari a un grammo per 80 euro, dieci pezzi pari a 5 grammi per 900 euro. E l’hashish? A partire da 10 euro a dose. Chi è in cura al Sert poteva avviare una trattativa riservata col pusher, al motto: «Troviamo noi la miglior droga per te che vuoi uscirne». L’operazione marketing della famiglia di spacciatori era completata con promozioni stile palestra: «Se porti un amico hai anche un gentile omaggio», un grammo in più di cocaina o un pezzo di hashish regalato, così da fidelizzare il cliente già debole, che non riusciva mai a staccarsi dalla droga. La vendita avveniva soprattutto fuori da esercizi pubblici e in luoghi di aggregazione giovanile.
I tre prendevano di mira i Sert e non è difficile immaginare che i tossicodipendenti fuori dall’ambulatorio diventassero facili prede. Il sodalizio criminale era solito stalkerizzare i clienti, che non riuscivano a fare a meno della sostanza stupefacente. Per invogliarli erano applicati forti sconti e veniva mostrata loro la droga, definita di ottima qualità. L’attività investigativa è iniziata a ottobre scorso, quando i carabinieri di Agna hanno monitorato gli spostamenti di una quarantina di consumatori abituali. Le indagini coordinate dal pm Silvia Golin si sono velocizzate negli ultimi giorni e venerdì sera la famiglia è stata fermata. Durante le perquisizioni nella casa dei tunisini sono stati trovati 6,6 grammi di cocaina. I due uomini sono stati portati in carcere, la donna è stata accompagnata agli arresti domiciliari nella sua abitazione.