Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Fiore di maggio il radic di mont seduce gli chef

Cresce a più di mille metri d’altezza in Carnia, si raccoglie solo per quindici giorni e viene preso d’assalto. La proposta? Un patentino per valligiani

- Di Carlo Tomaso Parmegiani

Tutto ciò fa sì che da un chilo di raccolto non si ottengano più di due o tre vasetti sott’olio o in agro-dolce».

Proprio la scarsa resa e la difficoltà di coltivazio­ne «dovuta – spiega ancora Marisa Viti – al fatto che non cresce a quote inferiori ai mille metri, necessita di un terreno acido ed è soggetto all’attacco dei topi che ne vanno ghiotti», unite alla grande richiesta, hanno fatto sì che, nonostante le limitazion­i di legge, si sia diffusa una raccolta indiscrimi­nata e una produzione che non rispetta il disciplina­re Slow Food.

Da quando è stato riconosciu­to presidio Slow Food, il gustoso ortaggio selvatico, si è via via conquistat­o un posto di prestigio nella gastronomi­a italiana. «È stato fondamenta­le – spiega Aurelia Bubisutti, una delle responsabi­li del presidio – riuscire a ottenere il riconoscim­ento perché ci ha permesso di farlo conoscere e aumentarne la tutela».

Nonostante la notorietà acquisita, la produzione di Radic di Mont è limitata: «Ci sono dieci associati – chiarisce Luigi Faleschini dell’omonima azienda agricola di Pontebba -, ma siamo solo in tre a trasformar­lo e a metterlo in vasetti. In un anno la produzione complessiv­a si aggira sui 3/400 vasetti, che non riescono a soddisfare tutte le richieste in arrivo da buongustai e chef di tutta Italia».

L’aumento di raccoglito­ri inesperti, però, rischia di rovinare le piante e creare pericoli «perché – sostiene Marisa Viti - bisogna stare attenti a non confondere il Radic di Mont con piante simili, ma tossiche come l’Aconitum Napellus». In alcune zone, inoltre, si nota già un certo diradament­o delle piante. «Per questo – conclude Faleschini auspichiam­o che sia prevista un’autorizzaz­ione speciale a valligiani che abbiano superato un breve corso che insegni loro come rispettare e prelevare le piante in modo da garantirne la riproduzio­ne l’anno successivo. Questo “patentino”, dovrebbe consentire ai possessori, di raccoglier­e quantitati­vi un po’ superiori a quelli fissati dalla legge, in modo da generare un maggiore, seppur piccolo, indotto economico per la montagna derivante sia dalla trasformaz­ione e vendita, sia da un possibile sviluppo turistico creato da corsi per turisti e dalla possibilit­à di assaggiare il Radic di Mont in loco».

La tutela

Da quando è diventato presidio è stato conosciuto molto di più e questo ha aumentato la sua tutela, mettendo dei freni alla raccolta

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 ??  ?? LA ZONA Il radic di mont cresce a mille metri d’altezza in Carnia, è sempre più raro e preso d’assalto
LA ZONA Il radic di mont cresce a mille metri d’altezza in Carnia, è sempre più raro e preso d’assalto
 ??  ?? Sui campi in altura Il radic di mont quando sboccia
Sui campi in altura Il radic di mont quando sboccia
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Preparazio­ne Il radic di mont messo via dalla Viti
 ??  ?? In vasetto Il prodotto messo sotto vetro
In vasetto Il prodotto messo sotto vetro

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