Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Wanbao Acc», a chi se ne va l’azienda propone 15 mila euro
In caso di dimissioni entro aprile, 13 mila dopo. Oggi assemblee «calde»
MEL Oggi a Mel i sindacati si giocheranno la carta degli scivoli. Quelli che «Wanbao Acc Italia», azienda cinese di compressori per frigoriferi, ha predisposto per i lavoratori disposti a lasciare volontariamente il posto di lavoro. Per l’esattezza, si tratta di 15mila euro per chi se ne va entro aprile e di 13 mila per chi lo fa a maggio. È emerso al vertice tra azienda e sindacati di ieri l’altro. «Wanbao» era presente in forze: c’era, per esempio, il nuovo ad «Mr. Lu». Con lui esponenti di Confindustria Belluno.
In discussione, c’era la questione degli esuberi. Mesi fa «Wanbao» ne aveva annunciati 170, ma un mese e mezzo fa aveva ridotto il numero delle situazioni critiche a 130, su circa 400 dipendenti. L’azienda aveva peraltro sottolineato di essere disponibile a trattare un’ulteriore diminuzione, puntando su una larga adesione al part-time e sull’esodo volontario (incentivato) di lavoratori.
«Ci incontreremo nuovamente con Wanbao il 26 marzo mattina — afferma Luciano Zaurito (Uilm Uil) — per fare il punto sui numeri: quanta gente avrà dato la disponibilità all’esodo?».
L’azienda, peraltro, ha detto sì al part-time di 30 ore alla settimana, sia verticale (concentrato in alcuni giorni) e sia orizzontale (spalmato su tutta la settimana). «Entro la seconda decade di aprile — continua Zaurito — si partirà con questa turnazione per quasi tutti i dipendenti (alcuni, a causa del tipo di lavoro, continueranno con l’orario normale, Ndr): 30 ore di lavoro e 10 di cassa integrazione guadagni. Vediamo se funzionerà. Va ricordato che la cassa sta finendo». La «cassa» straordinaria, concessa utilizzando un po’ di artifici legali, terminerà a fine settembre. Questo significa due cose: siccome la procedura di mobilità va aperta 75 giorni prima, il problema degli esuberi va risolto entro luglio e poi che non ci saranno nuovi ammortizzatori sociali. «Wanbao Acc li ha esauriti tutti — chiarisce Zaurito — e l’azienda ha già chiarito che, se anche il nuovo governo ne inventasse di nuovi, non li richiederebbe». Poi c’è un altro problema. «L’azienda — afferma Zaurito — ci ha mostrato alcune slide: nonostante i part-time a 30 ore, resterebbero 75 esuberi. Ecco perché dobbiamo prima capire quante fuoriuscite ci siano, se siano poche o tante».
Apparentemente non sembra che la gestione di 75 esuberi sia semplice. Non è chiaro con quali criteri saranno selezionati. Tanto più che l’«Acc» ha già subito diverse cure dimagranti e molti tra coloro che potevano andarsene se ne sono già andati. Ora si tratterà di trovare un equilibrio numerico tra esodati volontari ed esuberi, partendo dalla cifra dei part-time. Compito non facile. Quanto alla risposta dei lavoratori, si capirà oggi.
Esuberi Numero sceso a 75 sfruttando il parttime, ma non si sa in quanti aderiranno