Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
La «Ciclovia del Piave» al debutto Ponte tra la città e il parco di Lambioi
Progetto da 3,1 milioni di euro, spinta per il turismo a due ruote
BELLUNO Turismo e sport, il capoluogo punta sulle due ruote. C’è spazio anche per i percorsi ciclopedonali nel complesso progetto di rigenerazione urbana da 18 milioni di euro immaginato dall’amministrazione comunale di Belluno per rilanciare la città.
Ieri è stato presentato per la prima volta il progetto della «Ciclovia del Piave» che mira da un lato a potenziare l’attrattività del parco fluviale di Lambioi e dall’altro a connettere il centro cittadino con il Piave attraverso una serie di percorsi ciclopedonali che sfruttano in parte percorsi già esistenti.
«Un progetto da 3 milioni e 100 mila euro, finanziati dal Bando periferie — ha spiegato l’assessore alla Rigenerazione urbana, Franco Frison — che va nella direzione di valorizzare al massimo l’area fluviale lungo il Piave, mettendo in sicurezza idraulica la zona e realizzando degli attraversamenti in sicurezza, ma che intende anche collegare direttamente la città con il suo fiume. I percorsi ciclopedonali che verranno realizzati serviranno anche ai cittadini per utilizzare con maggiore sicurezza le biciclette, collegandosi alla via ciclabile che dal centro della città porta verso Salce».
Ha spiegato l’architetto Mauro Sarti nell’introduzione alla presentazione del progetto: «La riscoperta del valore dei fiumi è un trend che, dal Nord Europa, si sta rapidamente espandendo e Belluno può vantare un fiume come il Piave, dal valore naturalistico e storico incommensurabile».
Il progetto, realizzato dallo studio «Archepiùdue», prevede tre accessi ciclopedonali dalla città al parco «Emilio», da dove, con un sottopasso, sarà possibile attraversare via dei Dendrofori e recarsi al parco di Lambioi. Tra il parco «Emilio» e il park di Lambioi saranno anche realizzati 20 nuovi stalli per i camper, con tanto di servizi igienici.
Dal parco «Emilio» la ciclovia giungerà anche alla confluenza col torrente Ardo, attraversato mediante un’originale passerella ciclopedonale «a forcella» che permetterà di raggiungere l’area delle fontane di Nogarè e di San Pietro in campo. «Una zona – ha commentato Sarti — poco conosciuta dagli stessi bellunesi e che va riscoperta».
Belluno guarda però anche allo sport. La giunta comunale ha appena deliberato l’appoggio al progetto Interreg Italia– Austria «Goodride», che coinvolgerà i tracciati di downhill del Nevegal nei test e nelle rilevazioni che faranno i partner di progetto: università di Salisburgo e Padova e DolomitiCert.
«Il Nevegal affiancherà così il suo nome ad uno dei più importanti siti europei per il downhill, il bike park di Saalbach-Hinterglemm – commenta l’assessore allo sport Marco Bogo — con importanti risvolti turistici e sportivi per il Colle».
I test mirano alla stesura finale di un regolamento che garantisca la sicurezza, sia dei dispositivi di protezione individuale che della segnaletica. «Ma oltre a questo — commenta Bogo — si arriverà alla realizzazione di un pezzo di tracciato o di un salto che diventerà lo standard per questo sport».
Nevegal coinvolto Programma Interreg con l’Austria: sarà modello per il downhill