Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Olimpiadi 2026, Zaia battagliero «Derby con Torino e Milano»
Il governatore: la prossima settimana il voto in giunta sulla candidatura
BELLUNO Guerra aperta tra le candidature italiane alle Olimpiadi invernali 2026. Dopo la possibile unione tra Veneto e Trentino Alto-Adige (con Belluno, Trento e Bolzano, ma queste due ultime relatà sono dubbiose) si aggiungono anche Lombardia (Milano) e Piemonte (Torino). Il rischio di un competizione nazionale per aggiudicarsi la sede dei Giochi Olimpici è palpabile.
«Noi non ci candidiamo contro qualcuno — ha chiarito il governatore del Veneto, Luca Zaia — Potrà esserci un sano derby, ma il Veneto si posizionerà nella maniera in cui potrà essere valutato il nostro dossier. Presentiamo le nostre credenziali, poi vincerà il migliore».
Martedì Zaia ha annunciato che entro la prossima settimana la giunta regionale approverà la delibera che formalizza la candidatura veneta alle Olimpiadi invernali del 2026. «Tra otto anni è previsto l’anniversario dei 70 anni dai Giochi di Cortina 1956, i primi nella storia disputati in Italia. Nel 2021 la stessa Cortina d’Ampezzo ospiterà i Mondiali di sci alpino, quindi avremo una macchina organizzativa super-collaudata che nei cinque anni successivi potrà lavorare in vista delle Olimpiadi».
Per Zaia non ci sono dubbi. La candidatura può reggere a una sfida nazionale. Mettendo insieme i comprensori sciistici del Bellunese con Trento e Bolzano si arriva a oltre 1.400 chilometri di piste. L’unica richiesta avanzata dai presidenti delle Province è di una candidatura low-cost.
«Così sarà — ha concluso Zaia — senza necessità di ingenti investimenti o di colate di cemento, ma solo una messa in rete di quello che già esiste. Entro il 31 marzo presenteremo la manifestazione di interesse come Veneto, aperta alla disponibilità di Trento e Bolzano e poi andremo a consolidarla con il dossier ufficiale».
A chiedere una candidatura «green» delle Dolomiti anche il deputato bellunese Pd Roger De Menech che sollecita la Regione a muoversi a causa della possibile spietata concorrenza di Milano e Torino. «È una grande opportunità per sviluppo e immagine della nostra montagna — ha spiegato De Menech — Sempre che si riesca a organizzare una manifestazione a impatto zero, senza cementificazioni e sfruttando impianti e strutture esistenti. Tutti gli interventi avviati o programmati in questi anni, dagli impianti di Falcade a quelli di Cortina fino al nuovo collegamento tra Comelico Superiore e Sesto Pusteria, sono funzionali a rinnovare l’offerta turistica e a ridurre l’impatto ambientale ed energetico».
Secondo De Menech devono però essere risolti due problemi: «Trovare le risorse per far arrivare la ferrovia a Cortina. Per il 2026 dovrebbe essere operativo il collegamento ferroviario con l’aeroporto “Marco Polo” di Venezia. Non vorrei che si lasciasse passare il tempo per favorire altre ipotesi, come quella autostradale, che sarebbero deleterie per il nostro territorio. Da migliorare la ricettività, molto inferiore rispetto al Trentino e soprattutto all’Alto Adige».