Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Meteo sempre più estremo» L’Arpav si attrezza
Ieri l’inaugurazione. In Veneto medie salite di 1,8 gradi in 50 anni
L’Arpav, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, conta su nuove strutture e tecnologie all’avanguardia per previsioni e analisi, tra cui un nuovo radar in montagna. «Il meteo sta diventano sempre più estremo» spiegano. Con estati più calde e inverni più freddi.
Dolomiti da record E si scia fino a Pasqua
PADOVA Farà sempre più caldo ed estati torride come quella del 2003 o come la scorsa diventeranno la normalità per il Veneto. Lo dice l’Arpav, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, che da ieri conta su nuove strutture all’avanguardia per previsioni e analisi. Le sale di Teolo nel Padovano, dove ieri si è venuto il vernissage e di Arabba nel bellunese potranno usufruire infatti di nuove tecnologie, grazie al milione e mezzo di euro stanziato dalla Regione. Altri 650mila euro sono pronti per un investimento che garantirà nei prossimi anni maggiore precisione per le previsioni ad alta quota che riguardano tutta l’area delle Dolomiti. Bisogna attrezzarsi, d’altronde. Verrà acquistato un nuovo radar mobile, capace di fotografare la situazione di tutta la zona del bellunese e che potrebbe essere installato sul monte Rite.
In una fase storica dove gli eventi meteorologici stanno evolvendo velocemente, diventa imprescindibile riuscire a prevenire in tempo le ondate di gelo o di caldo, le famigerate bombe d’acqua o i periodi di siccità. L’andamento climatico osservato in Veneto dagli anni ‘50 conferma quanto sta accadendo su scala europea con una significativa crescita dei valori termici: le medie annuali sono salite di circa 1,8 gradi tra il 1955 e il 2004, più marcatamente in estate che in inverno. Anche le temperature minime sono cresciute di 1,1 gradi negli ultimi 50 anni. È aumentato poi il numero di notti calde, con una diminuzione di quelle fredde. Nell’ultimo ventennio le temperature medie hanno descritto un trend di +1,3 gradi. Il dato sulle piogge mostra un aumento incostante. Ad anni record come quelli del 2010 e del 2014 si sono contrapposte stagioni con picchi verso il basso come nel 2003 e nel 2015. La tendenza comunque è quella di una crescita media di giorni piovosi.
E il futuro? Le proiezioni tra il 2071 e la fine del secolo immaginano estati e autunni con un +4 gradi, inverni e primavere con +3 gradi. «Tutto è iniziato con la modifica della legge regionale che ha dato più autonomia ad Arpav — spiega il
BELLUNO Una stagione da capogiro per le Dolomiti: Federarlberghi parla di un’affluenza oltre tutte le aspettative. Il gioiello delle Dolomiti si conferma Cortina, con prenotazioni da record e piste aperte fino al primo maggio. «L’impegno della Regione- dice Marco Michielli presidente di Federalberghi Veneto- sta dando i suoi frutti.» La modernizzazione delle strutture sciistiche in vista dei Mondiali di sci del 2021, fa ben sperare per ospitare le Olimpiadi invernali del 2026. direttore Nicola Dell’Acqua — e si è concluso con questi investimenti che riguardano l’ammodernamento del sistema previsionale che è fondamentale in base ai cambiamenti climatici. Gli eventi estremi sono aumentati e necessitano di strumentazione all’avanguardia». Il nuovo radar mobile che verrà installato guarda al futuro della montagna: «Gli investimenti sono di 1,5 milioni di euro — spiega Gianpaolo Bottacin, assessore regionale all’ambiente — Oggi abbiamo due radar per la pianura, uno a Teolo e uno a Concordia Sagittaria che servono la parte bassa del territorio. Per la montagna abbiamo previsto di acquistarne uno mobile per circa 650mila euro che può essere installato ad esempio sul monte Rite a Cibiana e che coprirebbe al meglio le Dolomiti. Ci sono importanti avvenimenti come i mondiali di Cortina del 2021 e si spera le Olimpiadi del 2026. La parte in montagna è quella che ha situazioni più a rischio per fenomeni piovosi intensi, si pensi alla frana dell’anno scorso a Cortina. Arpav non fa solo previsioni per i cittadini, ma anche analisi che poi vengono mandate ai sindaci e che servono come riferimento per la protezione civile su più fronti come quello delle gelate, del caldo estremo o dei rischi idraulici».