Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Migliaia di malati di tumore «Attenti alle cure fai-da-te»
Allarme Lilt: «C’è chi rifiuta le terapie e rischia la vita»
TREVISO Sono più di cinquemila ogni anno i nuovi casi di tumore nella Marca: cinquemila pazienti e famiglie che si devono confrontare con una lunga terapia per avere una speranza e un futuro; negli uomini i più diffusi sono quello alla prostata e al colon retto e ano; 800 sono le donne che affrontano un tumore alla mammella e di queste il 22% hanno meno di 49 anni. La Lilt (lega italiana contro i tumori) anche nel 2018 organizza la settimana della prevenzione oncologica che termina questa domenica.
Emerge però un fenomeno che, seppure contenuto, desta preoccupazione: le persone che rifiutano le terapie mediche preferendo cure alternative. Sono tre, quattro casi all’anno: l’ultima è una donna over 60 che si è presentata in ospedale a gennaio, ormai allo stremo delle forze. Diceva di aver fatto una «cura Di Bella» e la neoplasia era diventata ormai incurabile. «Il progresso nella diagnosi e nella cura – ha detto il presidente della Lilt Alessandro Gava – non deve far dimenticare la prevenzione e quindi uno stile di vita sano, una buona alimentazione, niente fumo e attività fisica». La casa di cura Giovanni XXIII di Monastier ha donato 5 mila euro per l’iniziativa Caffè Coraggio: un «salotto» dedicato alle donne perché chi ha già affrontato il tumore al seno possa aiutare e sostenere chi ha appena ricevuto la diagnosi. Come farà Graziella Morandin, moglianese, testimone della forza di ripartire e rinascere.