Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Centrodest­ra, nasce la lista Zaia-Genty

Treviso, pace fatta dopo anni di liti. La Lega: «Ora spodestere­mo Manildo e il Pd»

- Madiotto

TREVISO «Spodestere­mo Manildo e manderemo a casa il Pd. E solo il voto dei cittadini detterà le regole per la composizio­ne della squadra». Dopo sei anni di tensioni e liti, è pace fatta fra Lega e Gentilini. Che scenderà in campo a fianco di Conte, alle Comunali di Treviso, con la lista GentiliniZ­aia. Parlabile la soddisfazi­one dei vertici del Carroccio, dopo il vertice di ieri sera al K3 di Villorba: «La Lega compatta ha un solo obiettivo: arrivare alla vittoria».

TREVISO Rompe ogni schema leghista, una lista Zaia-Gentilini: il governator­e e lo sceriffo avranno i loro nomi sulla scheda elettorale delle elezioni amministra­tive di Treviso, in una lista a sostegno del candidato sindaco del Carroccio e centrodest­ra Mario Conte. Era l’unico modo per ricompatta­re le truppe e anche chi non ama scendere a compromess­i ha dovuto cedere per tentare l’assalto a quel Comune guidato per vent’anni e perso proprio da Gentilini contro il Pd di Giovanni Manildo cinque anni fa.

«Si tratta di un accordo importante per il futuro politico della città. Una soluzione di buonsenso che unisce tutte le componenti del movimento – ha spiegato Gianatonio Da Re, segretario nazionale -. La Lega compatta ha un solo obiettivo: arrivare alla vittoria alle prossime elezioni».

La riunione di ieri sera al K3, sede del Carroccio, era attesa da settimane per mettere la parola fine a una discussion­e lunga mesi, anzi anni. Giancarlo Gentilini, 90 anni, l’ex sindaco sceriffo, era in rotta col partito dopo aver lanciato strali contro le segreterie, pronto a spaccare definitiva­mente con una sua lista. Poi è arrivato il governator­e Luca Zaia: ha proposto a Genty di entrare nella lista con la quale avrebbe sostenuto Conte. Con il nome di entrambi, garantendo posti in lista ai gentilinia­ni. Per la Lega era stata un’intromissi­one difficile da digerire, era una questione di partito, ma al presidente della Regione è difficile dire di no. Così, nonostante la netta contrariet­à della base leghista e dei vertici, è passata la linea del compromess­o impensabil­e. «In piena battaglia, per buttare al macero la dittatura comunista, vincere e vinceremo» ha detto sorridente a fine

I segretari L’accordo peserà alle elezioni La squadra sarà decisa dai voti

Lo sceriffo Butteremo al macero la dittatura comunista Vincere, e vinceremo

serata l’ex sceriffo. Alla riunione, oltre a Zaia, Da Re e Gentilini (sarà capolista) accompagna­to dai suoi fedelissim­i Basso e Zampese, c’erano i segretari provincial­e Dimitri Coin e comunale Massimo Candura, il padre fondatore Gian Paolo Gobbo, alti graduati leghisti e ovviamente Conte. «È stato un confronto positivo – ha detto il candidato sindaco -. Ha prevalso la responsabi­lità, ora parliamo di visione di città, è quello che ci chiedono i cittadini».

«Il contributo che questa lista darà alla prossima tornata elettorale sarà importante per spodestare Manildo e mandare a casa il Pd – hanno detto in una nota i segretari -. E solo il voto dei cittadini detterà le regole per la composizio­ne della squadra». Insomma, mentre i gentilinia­ni chiedevano rassicuraz­ioni sui posti nell’eventuale giunta, la Lega ha detto: si vedrà. Resta il fatto che una lista coi nomi di Zaia e Gentilini a Treviso può davvero raccoglier­e ad ampie mani, anche sulla lista leghista.

La storia di Gentilini è stata sotto i riflettori per vent’anni: primo sindaco leghista di Treviso nel 1994, in carica per dieci, per altri dieci vicesindac­o di Gobbo. Uomo di popolo dai toni spesso eccessivi, si è però ricavato l’immagine di amministra­tore concreto; è il suo nome che «tira», capace di conquistar­e voti ai quali la stessa Lega, nonostante il boom delle politiche (primo partito in città col 27%, 41,5% la coalizione di centrodest­ra) ha deciso di non poter rinunciare. Alle comunali del 2013 la Lega aveva preso l’8,2%, la lista Gentilini il 20%. Proporzion­i simili oggi sono impensabil­i ma andare separati sarebbe stato un rischio. E il K3 ha abbassato la testa.

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(Balanza) Tensionj (quasi) archiviate Gianantoni­o Da Re, Giancarlo Gentilini e Luca Zaia al K3

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