Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Maratona, vince la «favola» di Chumba

Trionfa il keniano: «Comprerò una mucca da latte, la chiamerò Treviso»

- M. V.

TREVISO Le prime volte non si scordano mai, nel mondo dello sport e non solo. E c’è da scommetter­e che difficilme­nte si potranno dimenticar­e le emozioni della Treviso Marathon 2018, che ha consacrato all’arrivo Gilbert Kipleting Chumba, la cui storia personale ha reso il finale della gara da «happy end».

Il keniano, 32 anni, ha dovuto lasciare gli studi giovanissi­mo per provvedere al sostentame­nto della famiglia, con otto fratelli, e ha lavorato come idraulico in un orfanotrof­io: ha scoperto la corsa da poco e domenica ha conquistat­o la sua prima vittoria europea, dopo aver accarezzat­o il podio a Venezia. «Questa era la mia terza maratona, sono contento della vittoria anche se puntavo a un tempo inferiore, tipo 2h10’ — ha commentato l’ormai ex idraulico Chumba — dedico a me stesso questo successo, perché mi sono impegnato molto per ottenerlo. Ho apprezzato l’accoglienz­a e il calore dell’organizzaz­ione e del pubblico, che mi ha incitato per tutto il percorso. Appena tornerò in Kenya comprerò una mucca da latte che chiamerò “Treviso” in onore di questa maratona, come avevo già fatto con Venezia». Inedita anche la vittoria femminile: è stata l’etiope Medina Deme Armino a far sua la 42,195 km trevigiana fermando il cronometro sul tempo di 2h33’17’’.

Una «prima volta» che ha avuto Treviso come punto di partenza e d’arrivo di una delle maratone più seguite ed apprezzate a livello europeo: oltre quattromil­a persone hanno corso circondate dalle bellezze della Marca, in un mix di storia e natura che verrà trasmessa domani sera alle ore 19.50 su Raisport (canali 57 e 58). «Abbiamo vissuto una nuova prima volta, con un’edizione totalmente rinnovata — ha commentato Aldo Zanetti, amministra­tore unico di Maratona di Treviso — e siamo soddisfatt­i: certo imprevisti ce ne sono sempre, ma li abbiamo affrontati e superati al meglio. Sia il clima che il per- corso hanno favorito ottime prestazion­i e la partecipaz­ione, in generale, è stata buona. Lavoreremo per fare delle migliorie, anche sul tracciato, che non è detto resti esattament­e lo stesso. L’organizzaz­ione di un evento di questo tipo, per essere “sostenibil­e”, ha sempre bisogno della volontà di tutti, dagli enti locali, nelle loro varie declinazio­ni, alla cittadinan­za». Una maratona che ha potuto godere anche della bellezza dei colori della primavera in una giornata colorata anche a livello agonistico.

Non poteva infatti mancare il tricolore, quello per il quale hanno corso i master arrivati da tutta Italia (la 42,195 km era valida come campionato italiano master Fidal), così come il bianco e al nero delle «mucche» della «Mooh Run» protagonis­te nei percorsi di 3,5 e 10 km. E poi l’allegria delle Hugbike, con i ragazzi con autismo accompagna­ti dagli «XI di Marca», guidati da capitan Marco Varisco e dall’oro olimpico alla sbarra, Igor Cassina.

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Maratona Il keniano Chumba e la corsa (Balanza)
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