Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Olimpiadi, Malagò attende il governo Ma senza esecutivo rischiano tutti
VENEZIA Si torna a parlare delle Olimpiadi invernali del 2026, che sono lontane solo per chi segue distrattamente le questioni politiche. Si sa, infatti, che la partita che riguarda l’assegnazione della host city, cioè della città che dovrà ospitare i Gioghi, è invece attualissima. Il punto: lo scorso 31 marzo si è chiusa la prima fase della «competizione», quella per la quale le città che intendevano proporsi come sedi ospitanti, dovevano presentare la loro dichiarazione di interesse. In questo senso la faccenda che riguarda l’Italia è stata piuttosto complicata. Cosa è successo? In un primo tempo, e cioè fino a qualche settimana prima della dead line, erano arrivate al Coni soltanto le offerte dei Comuni di Milano e di Torino. E su queste il Coni stesso aveva fatto capire di voler puntare. Solo negli ultimi giorni, invece, anche Cortina, trainata dal governatore veneto Luca Zaia, si mostrava interessata alla partita, volendo presentarsi come rappresentante di un territorio più vasto, quello dolomitico (assieme, dunque, a Trento e Bolzano).
Si è arrivati così alla concitazione dell’ultimo giorno, quello in cui alla mattina il Coni ufficializzava la scelta di Milano-Torino, come sede unica per l’Italia; mentre, nel pomeriggio, sempre il Coni, doveva osservare che, essendo pervenuta in extremis anche la candidatura cortinese, alla fine il nostro Paese avrebbe presentato al Cio (il Comitato olimpico internazionale) tre distinte candidature: Milano, Torino e Cortina.
Ed è il quadro in cui ci tro-
viamo oggi. Che, al di là della rappresentazione ufficiale, ci dice che se su Milano-Torino c’è senz’altro una sorta di predilezione da parte del Coni; dall’altro Cortina ha ancora le sue chance da giocarsi, visto che ora tutte pari sono di fronte al Cio. E veniamo alla notizia di oggi: in questo contesto la differenza vera la farà il governo che si insedierà e che, in un modo o nell’altro, farà propendere la scelta per
quella o quell’altra località. Ha detto infatti ieri il presidente del Coni Giovanni Malagò: «Non sono così irresponsabile da prendere una decisione senza l’avallo di un governo con pieni poteri». Ma il bello sarà se invece un governo non si formasse in tempi utili. «I segnali — ha dichiarato Malagò — sono quelli che si cercherà di tutto per fare un governo. In caso contrario, ma è un’ipotesi che non voglio nemmeno prendere in considerazione, a quel punto dovrei parlare con il Cio». Che vuol dire: senza un governo, sarà difficile contare come Italia a livello internazionale. Quindi ne perderebbero tutti, Cortina inclusa. Malagò però è tornato a parlare sulla candidatura di Milano-Torino: «Non vi dovete fare condizionare dal trattino tra la parola Milano e Torino — ha spiegato — Non sono tifoso di niente, ma è il Cio che mi ha consigliato di mettere uno slash per questa opportunità. Oltre a Cortina, ovviamente».