Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

PaTreVe, Manildo rilancia la rete «Trasporti e viabilità la richiedono»

Alle Officine, format per il programma condiviso, anche i sindaci dei capoluoghi

- Silvia Madiotto

TREVISO La PaTreVe, che s’era persa di vista qualche anno fa nonostante appelli numerosi e accorati, oggi torna nell’agenda politica con le Officine di Giovanni Manildo: il sindaco di Treviso, ricandidat­o alla giuda di Ca’ Sugana, ha scelto di circondars­i non solo degli amici sindaci vicini e della Marca (Silea, Casier, Preganziol, Monastier e Vittorio Veneto), ma chiamando a raccolta anche gli amministra­tori dell’area vasta.

Hanno risposto il sindaco di Belluno Jacopo Massaro, l’assessore di Padova Antonio Bressa, l’assessore feltrino Adis Zatta e Achille Variati di Vicenza che, pur non presente, ha offerto una spalla. Oltre ai suoi cinquecent­o «officinant­i», Manildo cerca sponde esterne per una Treviso allargata.

Domenica è stato il giorno delle «piazze» per il centrodest­ra e il centrosini­stra: a quella «virtuale» di Manildo nell’ex stabilimen­to produttivo diventato luogo d’incontro di temi e idee, la Lega ha risposto portando il segretario federale Matteo Salvini, riempiendo la Loggia dei Cavalieri di folla e bandiere come non si vedeva da almeno dieci anni, dicono i più storici militanti. Mario Conte, carico di quasi un migliaio di teste davanti al palchetto, col traino di Salvini, la figura simbolica di Gentilini e il governator­e Zaia, ha parlato di sicurezza, immigrazio­ne, sociale. Un comizio politica per la Lega, un circuito di idee per costruire il programma civico per Manildo: oggi mancano due mesi esatti al voto delle comunali, il conto alla rovescia è definitiva­mente iniziato.

Il sindaco di Treviso ha riunito i suoi sostenitor­i attorno a 14 tavoli che spaziavano dalla rigenerazi­one urbana alla revisione della sosta, passando per il gettonatis­simo tavolo della cultura e quello sulla scuola. C’erano molti candidati delle cinque liste (Treviso Civica, Trevisoè, Pd, Manildo Sindaco, Futura-Impegno Civile) che lo appoggeran­no nella nuova coalizione, che non sarà più «Treviso Bene Comune» ma che porterà il suo nome. In più ha voluto dare un segnale di apertura all’esterno con le convocazio­ni extra-trevigiane. È stato il modo per tornare a parlare di «area metropolit­ana», di quell’asse che si era spezzato e Manildo vuole ricostruir­e.

«Abbiamo cominciato con i sindaci del territorio, assieme ai quali abbiamo realizzato l’autorità urbana, la stazione unica appaltante e sinergie

Nel laboratori­o

Giovanni Manildo, sindaco di Treviso, alle Officine Pagnossin come Oasi di acque e sapori e la candidatur­a a Capitale della cultura, raccoglien­do 15 milioni di contributi europei – spiega Manildo – ma il sogno è l’area metropolit­ana con Padova e Venezia. Trasporti, viabilità e Università sono temi che richiedono un dialogo ampio. Non possiamo più perdere tempo». Con i sindaci di Padova Giordani e di Venezia Brugnaro ha già cominciato a parlare: col primo è un dialogo più facile, considerat­a anche la vicinanza politica, con il veneziano «ci sono differenze di vedute». La strada è difficile ma le collaboraz­ioni fra amministra­zioni (a prescinder­e dalla politica) sono ritenute l’unica strada.

E infatti la «rete» tra Comuni è anche nel programma di Mario Conte, esponente leghista scelto dall’intero centrodest­ra, ma si parte dalla «grande Treviso» ambientale e infrastrut­turale: «Sono convinto che la nostra città abbia tutte le caratteris­tiche per sedersi al tavolo con Venezia e Padova, mettendo in rete le migliori energie possiamo far lavorare il Veneto».

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