Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
PaTreVe, Manildo rilancia la rete «Trasporti e viabilità la richiedono»
Alle Officine, format per il programma condiviso, anche i sindaci dei capoluoghi
TREVISO La PaTreVe, che s’era persa di vista qualche anno fa nonostante appelli numerosi e accorati, oggi torna nell’agenda politica con le Officine di Giovanni Manildo: il sindaco di Treviso, ricandidato alla giuda di Ca’ Sugana, ha scelto di circondarsi non solo degli amici sindaci vicini e della Marca (Silea, Casier, Preganziol, Monastier e Vittorio Veneto), ma chiamando a raccolta anche gli amministratori dell’area vasta.
Hanno risposto il sindaco di Belluno Jacopo Massaro, l’assessore di Padova Antonio Bressa, l’assessore feltrino Adis Zatta e Achille Variati di Vicenza che, pur non presente, ha offerto una spalla. Oltre ai suoi cinquecento «officinanti», Manildo cerca sponde esterne per una Treviso allargata.
Domenica è stato il giorno delle «piazze» per il centrodestra e il centrosinistra: a quella «virtuale» di Manildo nell’ex stabilimento produttivo diventato luogo d’incontro di temi e idee, la Lega ha risposto portando il segretario federale Matteo Salvini, riempiendo la Loggia dei Cavalieri di folla e bandiere come non si vedeva da almeno dieci anni, dicono i più storici militanti. Mario Conte, carico di quasi un migliaio di teste davanti al palchetto, col traino di Salvini, la figura simbolica di Gentilini e il governatore Zaia, ha parlato di sicurezza, immigrazione, sociale. Un comizio politica per la Lega, un circuito di idee per costruire il programma civico per Manildo: oggi mancano due mesi esatti al voto delle comunali, il conto alla rovescia è definitivamente iniziato.
Il sindaco di Treviso ha riunito i suoi sostenitori attorno a 14 tavoli che spaziavano dalla rigenerazione urbana alla revisione della sosta, passando per il gettonatissimo tavolo della cultura e quello sulla scuola. C’erano molti candidati delle cinque liste (Treviso Civica, Trevisoè, Pd, Manildo Sindaco, Futura-Impegno Civile) che lo appoggeranno nella nuova coalizione, che non sarà più «Treviso Bene Comune» ma che porterà il suo nome. In più ha voluto dare un segnale di apertura all’esterno con le convocazioni extra-trevigiane. È stato il modo per tornare a parlare di «area metropolitana», di quell’asse che si era spezzato e Manildo vuole ricostruire.
«Abbiamo cominciato con i sindaci del territorio, assieme ai quali abbiamo realizzato l’autorità urbana, la stazione unica appaltante e sinergie
Nel laboratorio
Giovanni Manildo, sindaco di Treviso, alle Officine Pagnossin come Oasi di acque e sapori e la candidatura a Capitale della cultura, raccogliendo 15 milioni di contributi europei – spiega Manildo – ma il sogno è l’area metropolitana con Padova e Venezia. Trasporti, viabilità e Università sono temi che richiedono un dialogo ampio. Non possiamo più perdere tempo». Con i sindaci di Padova Giordani e di Venezia Brugnaro ha già cominciato a parlare: col primo è un dialogo più facile, considerata anche la vicinanza politica, con il veneziano «ci sono differenze di vedute». La strada è difficile ma le collaborazioni fra amministrazioni (a prescindere dalla politica) sono ritenute l’unica strada.
E infatti la «rete» tra Comuni è anche nel programma di Mario Conte, esponente leghista scelto dall’intero centrodestra, ma si parte dalla «grande Treviso» ambientale e infrastrutturale: «Sono convinto che la nostra città abbia tutte le caratteristiche per sedersi al tavolo con Venezia e Padova, mettendo in rete le migliori energie possiamo far lavorare il Veneto».