Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Una folla per l’addio a Vendramini «Ci ha fatto incontrare la cultura»
BELLUNO Nell’aria le note dell’Ave Maria di Schubert. In sottofondo le voci, a centinaia, delle persone venute a dare un ultimo saluto al giornalista, maestro e ricercatore storico Ferruccio Vendramini morto nella notte tra giovedì e venerdì scorso a causa di un infarto. Il funerale è stato celebrato a porte aperte.
La chiesa di «Don Bosco» non è riuscita a contenere il fiume di affetto che, dalle prime panche vicino all’altare, si estendeva fino agli scalini esterni. In prima fila gli affetti più cari , dalla moglie Elena, ai figli Paolo e Marco con le rispettive consorti e le tre nipoti Angelica, Isabella ed Eleonora. Vicini anche il vicesindaco di Belluno Lucia Olivotto, l’assessore comunale Marco Perale, il presidente della Provincia Roberto Padrin, il deputato Pd Roger De Menech. Intorno tutti coloro che lo hanno conosciuto come maestro, scrittore o amico.
«Ci ha fatto incontrare l’orizzonte della cultura — ha raccontato don Attilio — Era un giornalista competente, attento alle problematiche sociali e schivo delle tentazioni del conformismo. Amante e custode della nostra storia, era molto legato alla scuola, alla musica e alla politica che viveva come impegno civile e non come professione».
Ferruccio Vendramini aveva compiuto 85 anni a marzo. Ha insegnato in molte scuole bellunesi e ha scritto più di 30 libri e 300 saggi. Negli Anni ’60 è stato consigliere provinciale, eletto con il Pci nel collegio di Ponte nelle Alpi e ha sostituito Tina Merlin come corrispondente locale per l’«Unità». Poi ha fondato la rivista «Protagonisti» ed è diventato direttore dell’Isbrec (istituto storico bellunese della Resistenza e dell’Età contemporanea). Negli ultimi anni animava le feste dell’Unità organizzate dal Pd. «È stato protagonista della vita sociale e politica bellunese — ha ricordato commosso De Menech — Ha insegnato ai giovani a diventare prima di tutto cittadini. Lascia un grande vuoto, ma grazie ai suoi scritti rimarrà per sempre in mezzo a noi».