Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Incentivi e park gratis: «Patto per il centro»
Il Comune rilancia Urbecom con 46 aderenti: «Basta vetrine spente». Attacco a Zaia sui premi ai negozi «amici»
TREVISO Un patto per 46 per rilanciare il centro, riaprire i negozi vuoti, promuovere il territorio, riqualificare il contesto urbano con nuovi arredi e tecnologie innovative: è stato sottoscritto ieri il protocollo che riporta in auge Urbecom, progetto del 2015 finanziato con 900 mila euro. Il Comune oggi prende la regia, gli dà una forma istituzionale e una lunga scadenza, e convoca categorie, cooperative, pro loco e onlus. «Così il nostro centro storico sarà sempre più vivo – afferma il sindaco Giovanni Manildo, primo firmatario del patto -. “Treviso is Open”, il nostro brand e l’ampliamento dell’offerta dei parcheggi con gli stalli gratis fuori dalle mura e i nuovi park multipiano sono una pre condizione per fare rete».
La programmazione triennale comprende anche mobilità sostenibile e riuso anche temporaneo degli immobili sfitti. La proposta si articola anche in alcune idee da perseguire (elezioni permettendo, dato che il mandato scade a giugno) nel futuro. C’è il tema dei buchi neri, negozi spenti e chiusi, che si profila e va risolto. «Startup e bandi di supporto economico torneranno – spiega l’assessore alle attività produttive Paolo Camolei ma in alcune zone le aperture sono più difficili. Per sostenere il ritorno della residenza in centro storico servono anche i posti auto e credo che alcune vetrine spente da tempo potrebbero diventare garage». E poi la sosta a pagamento, che va ripensata: «Gratuita in alcuni giorni e orari» propone Camolei. Se ne era già parlato negli anni scorsi ma, avviata a titolo sperimentale, era stata soppressa. «Con l’investimento da parte di tutti si possono prevedere incentivi sulle tariffe, magari uno o due sabati al mese». È qui un altro nodo strategico: «I grandi marchi, all’estero, hanno contribuito anche economicamente al rilancio dei centri storici – rileva l’assessore – investendo in comunicazione e promuovendo iniziative». Infine lancia il «town center manager», supporto per le attività e le associazioni, una figura di coordinamento per i 46 aderenti. «Ognuno di loro è un valore aggiunto per la rivitalizzazione del centro storico, che passa attraverso tavoli di concertazione, processi collettivi e progetti per la città – aggiunge Camolei -. Saremo operativi in tempi brevi. Vogliamo il bene della città a 360 gradi, senza colore politico». E da qui alla polemica il passo è breve. «È così che vogliamo rilanciare Treviso – continua – non con le prese in giro delle targhette a chi è connotato politicamen- te. L’ho trovato svilente, triste e umiliante». Un affondo dritto sul governatore Luca Zaia e il candidato leghista Mario Conte che sabato hanno inaugurato con un tour tre targhe di altrettanti «Locali Storici Veneti», ma solo aderenti a Rivivere Treviso che è l’associazione critica con Manildo e la giunta. Anche Ascom, per parola di Enrico Zanon, ha criticato quella «passerella elettorale». «Io mi aspettavo un grazie per aver fatto il bene del territorio – ribatte Enrico De Wrachien, di Riviere -. Abbiamo fatto un’azione associativa per ottenere il riconoscimento della Regione e farlo conoscere. E noi, a differenza di altri, non abbiamo casacche politiche».
L’assessore Camolei La passerella elettorale del governatore è stata triste, umiliante e avvilente