Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Uccise la vicina, tolto l’ergastolo a Monica Busetto

- A.P.

MESTRE La Corte di Cassazione ha annullato la condanna all’ergastolo di Monica Busetto (nella foto) per l’omicidio di Lida Taffi Pamio, avvenuto nel dicembre del 2012. Ora il caso torna in corte d’appello.

VENEZIA Il giallo dell’omicidio di Lida Taffi Pamio si fa sempre più intricato. La notte scorsa la Corte di Cassazione ha annullato la condanna all’ergastolo dell’ex operatrice socio-sanitaria Monica Busetto.

Il delitto avvenne nel dicembre 2012, quando l’87enne fu uccisa a coltellate nel suo appartamen­to a Mestre. Le indagini accertaron­o che l’assassino infierì sull’anziana più volte, coprendole il volto con il maglione che indossava mentre giaceva a terra e stringendo­le al collo il cavo del decoder. Per quell’omicidio fu arrestata la Busetto, 53 anni, che abitava nell’appartamen­to di fronte. Processata, in primo grado venne condannata a 24 anni e 7 mesi.

Il caso pareva chiuso. E invece, il colpo di scena: del delitto si prese la colpa Susanna «Milly» Lazzarini, incastrata da alcune tracce lasciate nell’appartamen­to. Quest’ultima era finita in carcere per l’omicidio di Francesca Vianello, 81 anni, avvenuto in corso del Popolo il 29 dicembre del 2015. Due anziane ammazzate a pochi anni di distanza, nel periodo natalizio. E proprio le similitudi­ni tra i due delitti spinsero gli investigat­ori a mettere alle strette la Lazzarini, che alla fine confessò.

Dopo aver ripetuto in quattro interrogat­ori di aver compiuto l’omicidio da sola, alla fine «Milly» tirò nuovamente in ballo la Busetto. Contro quest’ultima, la prova «regina» trovata dall’accusa: una minima traccia di Dna della vittima individuat­a su una collana che si trovava in un portagioie dell’appartamen­to a Mestre della dirimpetta­ia. Prova fortemente contestata dai difensori, gli avvocati Alessandro Doglioni e Stefano Busetto.

Dopo la condannata in primo grado a 24 anni e 7 mesi, era arrivata la sentenza, ancora più severa, della corte d’appello che aveva ritenuto credibile la versione della Lazzarini: ergastolo.

I legali della Busetto hanno presentato ricorso in Cassazione, che giovedì notte ha deciso di annullare la pena dell’ergastolo per l’ex operatrice socio-sanitaria e di rinviare a una nuova decisione della Corte d’Assise d’appello di Venezia, che dovrà essere di composizio­ne completame­nte diversa rispetto a quella precedente.

Per chiarire la decisione, occorrerà attendere il deposito delle motivazion­i, tra trenta giorni, ma è probabile che la Suprema Corte abbia accolto i dubbi sollevati in merito al riconoscim­ento dell’aggravante dei futili motivi.

Di certo c’è che questo balzo indietro potrebbe far scadere i termini di custodia e quindi, tra alcuni mesi, Monica Busetto potrebbe attendere la sentenza definitiva fuori dal carcere.

«Non è mai finita», si è sfogata ieri la donna, detenuta nel carcere di Verona. I suoi legali la descrivono amareggiat­a e visibilmen­te provata dalla detenzione. «In cella c’è una persona innocente» ripete l’avvocato Doglioni.

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 ??  ?? In carcere Monica Busetto, 53 anni, è stata riconosciu­ta colpevole dell’omicidio di Lida Pamio. La Cassazione ha però annullato la condanna all’ergastolo
In carcere Monica Busetto, 53 anni, è stata riconosciu­ta colpevole dell’omicidio di Lida Pamio. La Cassazione ha però annullato la condanna all’ergastolo

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