Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il ladro d’identità Ramunni «Vero, sono un truffatore Una sfida lasciare Treviso»

- M. Cit.

TREVISO «Sono un truffatore, non lo nego. In cinque minuti riesco a sapere tutto quello che hai, tra carte di credito e utenze». Parola di Stefano Ramunni, il 54enne «ladro di identità» che, praticamen­te, ha reso una confession­e completa con tanto di modus operandi. Non ai giudici che nei tribunali di mezza Italia lo stanno perseguend­o, ma alle telecamere della trasmissio­ne di Italia 1 «Le Iene». Nel servizio trasmesso giovedì sera, infatti, l’inviato Giulio Golia è riuscito a intervista­re l’uomo che ha definito «il campione mondiale delle truffe». Ed è stato lo stesso Ramunni ad ammetterlo, intercetta­to in un Internet Point a Genova dove, insieme al presunto complice 27enne Giovanni Chiaromont­e, era arrivato subito dopo la scarcerazi­one da Santa Bona ed essere passato per Padova. «È stata una sfida. Le cose si fanno bene o non si fanno», hanno assicurato il 54enne e il giovane socio.

E in poco tempo, oltre a chiedere l’attivazion­e di carte di credito e conti Arancio, i due avevano già stampato documenti falsi che sono costati loro il carcere. «Non posso quantifica­re le mie truffe, sono tante. Chiedo scusa se ho fatto del male a qualcuno» ha rilanciato Ramunni quando gli è stato ricordato che, tra le sue vittime, c’è anche un giovane disabile. «Ma i veri malfattori sono altri» ha concluso, spargendo minacce e accuse ad ampio raggio, dal suo ex avvocato ai carabinier­i di Vedelago: «Che non mi hanno ancora restituito un borsello con 30 mila euro».

L’accusa

«Ma i carabinier­i di Vedelago non mi hanno ridato il borsello con 30 mila euro»

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