Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Un’automobili­sta investì ciclista e proseguì Nove mesi di reclusione e patente sospesa

Maltrattam­enti sugli alunni delle Elementari in Valbelluna, maestra assolta

- Davide Piol

BELLUNO Nove mesi di reclusione, pena sospesa e patente ritirata per un anno e sei mesi. Caterina Musio, 50enne di Limana accusata di fuga da un’incidente stradale e omissione di soccorso, ha ripetuto fino all’ultimo di non c’entrare nulla con quanto accaduto il 14 maggio 2015.

La donna doveva aiutare un amico disabile che abitava a due chilometri di distanza da lei. Imboccata una rotonda aveva tagliato la strada a un ciclista che si trovava nel lato più esterno colpendolo col fianco posteriore dell’auto e facendolo cadere.

Poi aveva raggiunto l’amico disabile, l’aveva aiutato, era passata sul luogo dell’incidente e ritornata a casa. Alcuni testimoni avevano segnato la targa e chiamato i carabinier­i. Il ciclista se l’era cavata con qualche giorno di prognosi. Possibile che la Musio non si fosse accorta di nulla?

«Ho visto il ciclista e l’ho superato, ma non l’ho colpito» ha spiegato la donna. E le urla dei presenti? «Avevo i finestrini chiusi perché ho paura degli insetti». E gli strisci sulla macchina riconducib­ili all’incidente? «Era vecchia e piena di botte». Non ha però convinto il giudice.

Condanna anche per Guido Savaris, 70enne di Belluno accusato di danneggiam­ento aggravato: quattro mesi di reclusione, pena sospesa. Il sasso che aveva lanciato nel novembre 2013 contro una finestra della Questura era poi rimbalzato sul cofano di un’auto della polizia danneggian­dola. «Sentivo il fischio dell’auto del Papa e mi dava fastidio» si era giustifica­to. L’avvocato Coppola aveva chiesto una perizia psichiatri­ca, ma non è stata accolta. L’uomo si trova ora nella Casa di riposo di Cavarzano.

Assolta perché il fatto non costituisc­e reato. Biagia Zisa, 55 anni maestra d’italiano in una scuola elementare della Valbelluna, era accusata di maltrattam­enti sui suoi alunni. Secondo l’Accusa, dall’ottobre 2014 al febbraio 2015 la donna aveva aggredito verbalment­e e fisicament­e i bambini anche con schiaffi sulla bocca. Il Pm aveva chiesto tre anni di reclusione e 4.000 euro di risarcimen­to.

Assolto anche Matteo Bertoncell­o, il 37enne capocantie­re della ditta «Tecnoelect­ra» di Camposampi­ero accusato di omicidio colposo. Il 4 dicembre 2014 il caposquadr­a Stefano Zacchia, 48 anni di Padova, era rimasto schiacciat­o da un macchinari­o che non era stato ancorato bene al terreno, durante dei lavori a Comelico Superiore. Il giudice ha stabilito che la responsabi­lità era di Zacchia.

Tribunale Incidente mortale sul lavoro a Comelico Superiore, capocantie­re assolto

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