Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Cattolica, via libera alla riforma dello statuto
Bedoni: governance adeguata alle sfide del mercato. Minali: se si fosse trasformata in spa sarebbe una preda
VERONA Dopo oltre 120 anni di storia societaria, una piccola rivoluzione ci può anche stare. Neanche tanto piccola, a dire la verità: l’assemblea dei soci di Cattolica Assicurazioni, riunita ieri a Verona, ha approvato con maggioranza bulgara (su 3.779 soci votanti, si sono registrati 2 temerari contrari e un astenuto) le modifiche allo statuto sociale che, pur senza rinunciare al modello cooperativo e capitario una testa, un voto - aprono alla partecipazione attiva dei soci di capitale e sanciscono un deciso cambio di rotta nella governance della compagnia.
Cosa cambierà, nella sostanza, dall’anno prossimo, quando l’intero consiglio di amministrazione a guida Paolo Bedoni dovrà essere rinnovato? Per prima cosa, Cattolica adotterà il modello monistico di scuola anglosassone: la società verrà guidata da un Cda ridotto a 17 elementi (oggi sono 18, più 5 sindaci effettivi) e che assorbirà al proprio interno anche le funzioni del collegio sindacale. Seconda conseguenza importante della rivoluzione: i soci di capitale, oggi semplici azionisti esclusi dal governo della compagnia, potranno presentare una loro lista e ottenere uno e due seggi in Cda, a seconda che abbiano ottenuti voti corrispondenti al 10% o al 15% del capitale sociale.
«Sognavo questo momento dal 2007 - ha detto a votazione conclusa il presidente Bedoni -, crediamo che questa riforma possa avviare un nuovo capitolo della storia di Cattolica, adeguando la governance alle sfide poste dal mercato». Qualcuno, tra i soci, si sarebbe spinto anche oltre, per esempio trasformando la forma giuridica da cooperativa a società per azioni. A questo rilievo, la risposta dell’Ad Alberto Minali è stata nettissima: «Ho la presunzione di dire che Cattolica, se si trasformasse in Spa, essendo una compagnia attrattiva potrebbe diventare preda di altre realtà. Prendersi questo rischio sarebbe stato stupido».
L’assemblea ha dato via libera con numeri amplissimi anche al bilancio d’esercizio, con la conferma del dividendo a 0,35 euro per azione, alle nuove politiche di remunerazione e al piano di compensi basati su strumenti finanziari. L’eccezione all’unanimità (o quasi) è venuta dal passaggio elettorale relativo ai componenti del collegio sindacale, gli ultimi a essere nominati prima dell’entrata in vigore della riforma. L’assemblea si è addirittura scaldata di tono, nel momento in cui alcuni soci si sono radunati sotto il palco del Cda per protestare, a voce piena, contro la decisione di aprire i seggi per l’elezione dei sindaci prima che fosse iniziata la discussione sul punto. «Lasciate parlare le persone», lamentavano i contestatori. In apertura di assemblea, per altro, il presidente Bedoni aveva illustrato ai soci le modalità di voto, e sempre in avvio dei lavori erano intervenuti i rappresentanti delle liste per presentare le rispettive candidature al collegio sindacale. Ebbene, nell’urna qualche dissenso rispetto alla linea ufficiale si è materializzato, pur non arrivando a far eleggere un rappresentante della minoranza: la lista «critica», coalizzata attorno ai nomi alternativi di Giangrande, Sauro e Bianchi, si è fermata a meno di 30 voti di distacco (830 contro 857) da quella del presidente uscente Glisenti, giunta seconda. A conti fatti , il collegio sindacale uscente ne è uscito riconfermato in toto.
Adesso che il cambio di modello è stato sancito, potrà dispiegarsi l’ambizioso piano industriale «Cattolica 2020» che l’Ad Minali ha riproposto all’attenzione dei soci. Solo per citare due numeri, alla voce «risultato operativo» il piano prevede di passare dai 206 milioni del 2017 a 375-400 milioni nel ‘20, con un radicale cambio di passo soprattutto in relazione alla redditività dei rami «non auto» e «vita». Quanto a Warren Buffet, il value investor americano diventato azionista di peso in Cattolica, «è un investitore di lungo periodo - ha assicurato Minali - stabile e affidabile: se faremo ciò che abbiamo promesso nel piano, ci accompagnerà per lungo tempo».