Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Gli «gnochi con la fioreta» e un semplice segreto
splendida la posizione di Recoaro, adagiata sulla cosiddetta Conca di Smeraldo, ai piedi delle Piccole Dolomiti. La natura rigogliosa e le celebri acque minerali attrassero, soprattutto tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, ospiti di gran rango, basti citare Verdi, Mascagni, la regina Margherita, Nietzsche. Il grande filosofo tedesco scrisse in Ecce Homo: «Mi risanai, scoprii nuovamente la vita, me compreso; gustai tutte le cose buone, anche le piccine come altri difficilmente potrebbe gustarle». Chissà se tra le «cose buone» assaporate dal filosofo vi fosse anche la più nota specialità locale: gli Gnochi con la fioreta. La fioreta è il nome con cui gli abitanti di Recoaro chiamano il siero del latte che si ricava per affioramento nella prima fase di produzione della ricotta. Ma forse è meglio spiegarlo nel dialetto di Recoaro: «Al scoro che resta dopo aver fato el formaio, ghe vien xontà el sale amaro o el caio vecio e tuto fato boere. Dopo un poco vien su la fioreta». E, attenzione, la fioreta non è il condimento di fantomatici gnocchi di patate, come molti credono, ma l’ingrediente base degli gnocchi stessi. Viene infatti semplicemente mescolata con farina 00 sino ad ottenere un composto liscio ma compatto da cui si ricavano gli gnocchi che andranno poi bolliti in acqua salata e conditi con burro fuso. Come indicano con giusta severità i soci della «Venerabile Confraternita dei Gnochi con la Fioreta» sono banditi altri ingredienti e men che meno ogni concentrato di aromi, noce moscata, pancetta affumicata, conservanti, prosciutto. Il sapore ne risulta così particolarissimo, morbido con una punta di gradevole acidità. Dove assaggiarli? Io qualche tempo fa ho sostato al Rifugio Piccole Dolomiti Alla Guardia (Strada di Campogrosso, tel. 0445/75257), circondato da un panorama mozzafiato: erano deliziosi.