Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Aci, la Coppa d’oro è salva «Abbiamo chiesto aiuto ma il marchio resta qua»
Capuis risponde a Bottacin: «Roma collabora senza subentrare»
BELLUNO «Sgombriamo il campo da questo malinteso clamoroso. Tutto ciò che riguarda la Coppa d’oro delle Dolomiti è patrimonio di Belluno e lì rimane». Giorgio Capuis, già presidente dell’Aci Venezia dal 2007, è stato nominato dal ministero per gli Affari regionali, Turismo e Sport nuovo commissario dell’Aci Belluno. Avrà il compito di guidare il club a nuove elezioni che per ora non sono state fissate.
Il primo pensiero è andato alla Coppa d’oro, la «Mille Miglia delle Dolomiti» che si svolgerà dal 19 al 22 luglio a Cortina d’Ampezzo e che rischiava di saltare. Capuis ha assicurato che si farà: «Ho dato il via all’organizzazione della manifestazione. Sarebbe dannoso non svolgerla perché patrimonio dello sport automobilistico bellunese. Ciò che va tutelato sono la storia e la passione invidiabile di un territorio bellissimo: fattori non negoziabili. Basta polemiche».
Ma non è l’unico problema. L’organico del club è composto da due persone e devono ancora essere approvati i bilanci del 2016 e del 2017. Secondo Giampaolo Bottacin, presidente di Aci Belluno fino al 2015 e poi consigliere di minoranza fino al commissariamento dell’ente, la situazione è preoccupante. «C’è il rischio di un accorpamento di Aci Belluno e di Aci Treviso – ha spiegato – Sembra di capire che il marchio della Coppa d’oro passi ora all’Aci Roma, cioè alla Federazione. Vorrebbe dire che non sta più in piedi il bilancio, che viene chiuso l’ente e che il buco, che da presidente ero riuscito in parte a risanare, si è riaperto. Il decreto Monti dice che se gli enti pubblici hanno un bilancio passivo per tre anni di fila questi vengono chiusi per liquidazione».
Per Capuis invece non ci sono nubi all’orizzonte. L’obiettivo è di riportare il club al suo normale funzionamento in tempi rapidi. C’è un progetto della Federazione nazionale di assorbire il marchio e portarlo a Roma impoverendo il territorio? La risposta è stata secca: «No». Riuscirà il club ad organizzare da solo la Coppa d’oro? «No. La Federazione mette a disposizione, assumendosene il costo e lasciando a Belluno tutti gli utili, una schiera di professionisti che ci daranno una mano. In due non riusciremmo a fare nulla. L’organizzatore e proprietario del marchio rimane però l’Automobil club Belluno. Se la manifestazione sarà un disastro e porterà debiti saranno coperti dalla Federazione. Se viceversa produrrà degli utili, questi rimarranno nelle nostre casse. Non c’è nessuna speculazione in atto e nessuna ipoteca per il futuro». Il tempo però stringe: l’appuntamento è tra due mesi