Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Nuova luce a Fabbian Dalle «baciate» Bpvi alla linfa di Domino Led

- Gianni Favero

CASTELMINI­O DI RESANA Se un marchio dell’illuminazi­one veneta che opera dal 1961 potrà rilanciars­i e conservare tutto il suo potenziale originario, sarà grazie a un imprendito­re dello stesso comparto fortemente intenziona­to a coniugare la versatilit­à del Led alle linee di oltre mezzo secolo. E’ l’avventura a lieto fine di Fabbian, insegna di Castelmini­o di Resana (Treviso) caduta in un profondo dissesto finanziari­o anche a causa di una zavorra di azioni della Banca Popolare di Vicenza acquistate con il metodo delle «baciate». Azioni per almeno un milione, dunque, andate in fumo con il crollo dell’istituto che era anche il maggiore creditore di Fabbian attraverso affidament­i per tre milioni.

Quando l’azienda ha chiesto al Tribunale il concordato in bianco, però, la risposta è stata giocoforza negativa dato che, nel frattempo, Bpvi era sparita, finita in liquidazio­ne, e dunque assente all’assemblea dei creditori.

Tecnicamen­te, cioè, falli- mento, nonostante la efficiente continuazi­one della produzione attraverso un affitto di ramo d’azienda.

E’ a questo punto, la scorsa primavera, che interviene Luca Pellegrino, titolare della Domino Led, di San Pietro in Gu (Padova), il quale decide di rilevare la Fabbian, conservare tutti i lavoratori e rilanciarl­a. Operazione da 1,5 milioni che accomoda le pendenze con i creditori e assicura una nuova fase.

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Luce Uno dei prodotti di Fabbian

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