Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Foto di Riina Jr, cronista perquisita dalla Finanza Fnsi: sconcertante
PADOVA Una squadra di finanzieri del Gruppo di investigazione sulla criminalità organizzata (Gico) si è presentata ieri mattina all’alba a casa della cronista del Mattino di Padova Cristina Genesin per eseguire una perquisizione, proseguita poi per tutto il giorno nella sede del giornale in via Tommaseo. La giornalista, insieme al condirettore Paolo Cagnan e al direttore del quotidiano Paolo Possamai, hanno scoperto di essere indagati addirittura per divulgazione del segreto d’ufficio aggravata dal fatto di aver favorito Cosa Nostra. Alla cronista sono stati sequestrati telefoni, anche personali, computer e documenti. A dare il via all’inchiesta fu la pubblicazione, il 3 febbraio del 2017, di una fotografia che ritraeva Salvuccio Riina (figlio di Totò) seduto in un bar dell’Arcella, dove si trovava in regime di sorvegliato speciale, in compagnia di Riccardo Foti, 55enne di origini romane arrestato nel 2008
Solidarietà Alla collega del Mattino di Padova la solidarietà e la vicinanza dei colleghi di tutta Italia
per spaccio di droga. A immortalare i due fu la polizia giudiziaria che monitorava gli spostamenti del pregiudicato siciliano a Padova per un periodo di sorveglianza speciale dopo una condanna a otto anni e dieci mesi. Tra le prescrizioni di Riina, poi arrestato per possesso di droga, c’era l’obbligo di non frequentare pregiudicati. La giornalista, entrata in possesso di quella foto, che mostrava un fatto di assoluto rilievo, la pubblicò ma secondo l’accusa mossagli dalla Dda di Venezia, avrebbe così pregiudicato un’altra indagine. Dura la condanna del sindacato dei giornalisti: «Il reato contestato è a dir poco sconcertante dice la Fnsi in una nota - ci auguriamo che il nuovo Governo e il parlamento si affrettino ad assumere i relativi provvedimenti a tutela di un’informazione libera e indipendente». Solidarietà e vicinanza da tutta Italia.