Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La scure di Conte su «bancarella selvaggia»

Il sindaco: «Basta manifestaz­ioni che paralizzan­o la città, meglio la qualità». Piano co-housing per l’ex Carletto

- Silvia Madiotto

TREVISO Non è un «bancarelle addio» come molti commercian­ti speravano di aver ben interpreta­to dalle intenzioni del centrodest­ra in campagna elettorale. Ma di sicuro, quella che il nuovo sindaco Mario Conte vuole per Treviso, è una rivoluzion­e delle occupazion­i di piazze e strade del centro storico con i mercatini, che negli ultimi anni si erano letteralme­nte moltiplica­ti. «Apriremo un tavolo con le categorie economiche e l’amministra­zione – spiega – coinvolgen­do tutti gli assessorat­i dalla cultura allo sport, dalle attività produttive alla polizia locale. Voglio creare un calendario condiviso e avviare una seria programmaz­ione anche logistica degli eventi in centro». In sostanza, un’altra operazione dei suoi predecesso­ri da smantellar­e. Ovvero, evitare che piazza Borsa per prima ma anche le altre piazze del centro siano, dice, «ostaggio» degli eventi che, come conseguenz­a, paralizzan­o la viabilità.

La riorganizz­azione sarà anche nella frequenza, nel numero degli eventi e nello studio dell’accessibil­ità dell’interno mura. «A marzo per tre domeniche consecutiv­e il centro storico ci sono stati eventi che hanno impedito la circolazio­ne, Treviso era prigionier­a – rileva Conte -. Non è così che si fa. Le manifestaz­ioni devono essere un’opportunit­à e non una penitenza». Con la promessa di una migliore comunicazi­one di chiusure e occupazion­i, perché i commercian­ti si sentivano penalizzat­i da questo boom di stand. E gli espositori? Parola d’ordine «selezione» dei prodotti e dei protagonis­ti. Un argomento che aveva trovato forte critica anche negli ultimi cinque anni, ma che era stato affrontato in modo non approfondi­to.

«Faremo selezione in base alla qualità della proposta, ben vengano i mercatini ma dovranno essere di vero artigianat­o, ben venga l’antiquaria­to purché sia vero antiquaria­to. E benvenuti anche agli artisti di strada, ma solo se saranno veri artisti e se porteranno un valore aggiunto. Quello che è squalifica­nte per la città non avrà più posto. L’amministra­zione sarà partner, non ostacolo delle imprese».

L’appello a una razionaliz­zazione degli stand ieri è arrivato anche dal presidente della Camera di Commercio Mario Pozza: piazza Borsa è uno dei luoghi più gettonati per accogliere gli espositori, e il sospiro di sollievo alle parole di Conte dice tutto. «Non dico di no alle bancarelle, ma alle sagre – spiega il numero uno dell’ente camerale – e su questo fronte abbiamo trovato la piena collaboraz­ione del sindaco. Siamo una città con molte opportunit­à, siamo fortunati, ma le opportunit­à bisogna anche saperle cogliere».

Un altro dialogo aperto da Conte è quello con gli ordini profession­ali di architetti e ingegneri per affrontare (ed eventualme­nte modificare) il piano degli interventi varato dalla giunta di centrosini­stra guidata da Giovanni Manildo. «L’obiettivo è favorire il recupero degli immobili esistenti, credo si possa fare molto – sottolinea –. Tuttavia, promettere cemento zero non è rispettoso. Vogliamo che gli interventi non siano impattanti per l’ambiente e creare una città migliore».

Un immobile su cui lavorare ce l’ha già in mente: «Penso all’Hotel Carletto, nel quartiere di Selvana. Credo sarebbe un luogo in cui realizzare cohousing per famiglie, per aiutare genitori separati in difficoltà o anziani, partendo proprio dal fatto che si trova in un quartiere».

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Sotto esame Una delle tante manifestaz­ioni che hanno luogo a Treviso

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