Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
La scure di Conte su «bancarella selvaggia»
Il sindaco: «Basta manifestazioni che paralizzano la città, meglio la qualità». Piano co-housing per l’ex Carletto
TREVISO Non è un «bancarelle addio» come molti commercianti speravano di aver ben interpretato dalle intenzioni del centrodestra in campagna elettorale. Ma di sicuro, quella che il nuovo sindaco Mario Conte vuole per Treviso, è una rivoluzione delle occupazioni di piazze e strade del centro storico con i mercatini, che negli ultimi anni si erano letteralmente moltiplicati. «Apriremo un tavolo con le categorie economiche e l’amministrazione – spiega – coinvolgendo tutti gli assessorati dalla cultura allo sport, dalle attività produttive alla polizia locale. Voglio creare un calendario condiviso e avviare una seria programmazione anche logistica degli eventi in centro». In sostanza, un’altra operazione dei suoi predecessori da smantellare. Ovvero, evitare che piazza Borsa per prima ma anche le altre piazze del centro siano, dice, «ostaggio» degli eventi che, come conseguenza, paralizzano la viabilità.
La riorganizzazione sarà anche nella frequenza, nel numero degli eventi e nello studio dell’accessibilità dell’interno mura. «A marzo per tre domeniche consecutive il centro storico ci sono stati eventi che hanno impedito la circolazione, Treviso era prigioniera – rileva Conte -. Non è così che si fa. Le manifestazioni devono essere un’opportunità e non una penitenza». Con la promessa di una migliore comunicazione di chiusure e occupazioni, perché i commercianti si sentivano penalizzati da questo boom di stand. E gli espositori? Parola d’ordine «selezione» dei prodotti e dei protagonisti. Un argomento che aveva trovato forte critica anche negli ultimi cinque anni, ma che era stato affrontato in modo non approfondito.
«Faremo selezione in base alla qualità della proposta, ben vengano i mercatini ma dovranno essere di vero artigianato, ben venga l’antiquariato purché sia vero antiquariato. E benvenuti anche agli artisti di strada, ma solo se saranno veri artisti e se porteranno un valore aggiunto. Quello che è squalificante per la città non avrà più posto. L’amministrazione sarà partner, non ostacolo delle imprese».
L’appello a una razionalizzazione degli stand ieri è arrivato anche dal presidente della Camera di Commercio Mario Pozza: piazza Borsa è uno dei luoghi più gettonati per accogliere gli espositori, e il sospiro di sollievo alle parole di Conte dice tutto. «Non dico di no alle bancarelle, ma alle sagre – spiega il numero uno dell’ente camerale – e su questo fronte abbiamo trovato la piena collaborazione del sindaco. Siamo una città con molte opportunità, siamo fortunati, ma le opportunità bisogna anche saperle cogliere».
Un altro dialogo aperto da Conte è quello con gli ordini professionali di architetti e ingegneri per affrontare (ed eventualmente modificare) il piano degli interventi varato dalla giunta di centrosinistra guidata da Giovanni Manildo. «L’obiettivo è favorire il recupero degli immobili esistenti, credo si possa fare molto – sottolinea –. Tuttavia, promettere cemento zero non è rispettoso. Vogliamo che gli interventi non siano impattanti per l’ambiente e creare una città migliore».
Un immobile su cui lavorare ce l’ha già in mente: «Penso all’Hotel Carletto, nel quartiere di Selvana. Credo sarebbe un luogo in cui realizzare cohousing per famiglie, per aiutare genitori separati in difficoltà o anziani, partendo proprio dal fatto che si trova in un quartiere».