Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
La Fiamm giapponese aumenta ricavi e addetti
La Fiamm giapponese cresce per fatturato e dipendenti. A un anno e mezzo dalla acquisizione (per il 51%) da parte dei giapponesi di Hitachi Chemical, i nuovi proprietari della casa vicentina delle batterie tirano le somme e fissano nuovi obiettivi. Nel 2017 l’azienda di Montecchio Maggiore ha chiuso con 443 milioni di euro di fatturato 427 del 2016): la previsione a budget è di toccare i 463 quest’anno, con 21 di utile.
Fiamm Energy Technology è nata all’inizio del 2017 da una joint-venture fra Hitachi Chemical (gigante nipponico con un fatturato consolidato di circa 6 miliardi di euro, di cui 1,7 nelle batterie) e il gruppo della famiglia Dolcetta. Con l’acquisizione, i giapponesi hanno ottenuto gli stabilimenti vicentini e di Veronella, con gli oltre mille dipendenti.
«La divisione batterie in Hitachi Chemicals acquisterà via via importanza – spiega Lorena Dellagiovanna, country manager di Hitachi Europe - Fra i punti più importanti c’è una integrazione fra le competenze italiane, come la rapidità nel risolvere i problemi e giapponesi». «Il nostro obiettivo – sottolinea l’amministratore delegato Yasuhiko Nakayama (nella foto)– quest’anno è una crescita del 5%. Dovremo aumentare le vendite e diminuire il costo del prodotto, migliorare l’immagine del brand e la qualità della produzione». Quindi un’accelerazione sulla qualità dall’altro un investimento in nuovo personale «in particolare nella ricerca e sviluppo e nelle vendite» specifica Alessandro Mio, responsabile del personale. I nuovi assunti dovrebbero essere una decina. E poi, sono previsti investimenti negli stabilimenti veneti per introdurre anche qui l’industria 4.0 «inizialmente ci si concentrerà nella acquisizione dei dati direttamente dalle macchine», precisa Mio come pure nel migliorare i costi dall’analisi degli stoccaggi dei prodotti, delle spese impiegatizie, delle forniture. Le tradizionali batterie al piombo continueranno a essere fabbricate. Nel frattempo potrebbe partire le produzioni al litio.