Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Sci, bob, slittino e curling a Cortina: il dossier Olimpiadi
Nel piano della candidatura la Regina dolomitica ospiterebbe sci, bob, slittino e curling L’hockey a Bolzano e il pattinaggio di velocità in Trentino. Secretato (per ora) l’investimento
VENEZIA È stato approvato ieri in un vertice a Venezia il dossier per la candidatura delle Olimpiadi delle Dolomiti. Cortina ospiterà il maggior numero di gare. Lo sci alpino negli impianti in via di realizzazione per i Mondiali 2021, lo slittino, il bob e lo skeleton nella storica pista «Eugenio Monti». Lo stadio olimpico ospiterà il curling. L’Hockey a Bolzano.
VENEZIA La Regione sta limando gli ultimi dettagli ma la riunione del comitato strategico delle «Olimpiadi delle Dolomiti», ieri, a Palazzo Balbi, può dirsi comunque decisiva per la sfida lanciata da Cortina (insieme a Trento e Bolzano) a Milano e Torino in vista dei Giochi del 2026. Giusto ieri, tra l’altro, cadeva l’anniversario della proclamazione delle Dolomiti come Patrimonio dell’Umanità, avvenuta a Siviglia il 26 giugno 2009. Un curiosa coincidenza che forse tanto coincidenza non è.
Il dossier preparato dalla società di Milano WePlan è stato approvato e sarà inviato al Governo e al Coni dal Comune di Cortina lunedì (il 10 luglio è atteso il verdetto del Comitato olimpico italiano). Al vertice di ieri hanno partecipato il governatore Luca Zaia, affiancato dagli assessori allo Sport e al Turismo, Cristiano Corazzari e Federico Caner, l’assessore alla Cultura e al Turismo della Provincia di Trento Tiziano Mellarini, il responsabile del Dipartimento Marketing IDM Alto Adige Thomas Aichner su incarico del presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatcher, il sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina e il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin.
Bocche cucite all’uscita, specie sul fronte degli investimenti e dei finanziamenti, anche per evitare che le indiscrezioni possano avvantaggiare i competitor lombardi e piemontesi, ma qualcosa è comunque trapelato. Cortina sarà il perno dell’evento, attorno al quale si svilupperà il maggior numero di gare. Ospiterà le gare di sci alpino, negli impianti in via di realizzazione per i Mondiali 2021, lo slittino, il bob e lo skeleton nella storica pista «Eugenio Monti», che verrà riattivata, ammodernata e che dovrebbe poi diventare centro federale di allenamento. Lo stadio olimpico ospiterà il curling mentre l’area del Faloria sarà teatro delle competizioni di freestyle e snowboard. Cortina ospiterà anche la cerimonia di apertura, probabilmente nell’area di Fiames, e una parte consistente del villaggio olimpico (in località ancora top secret), che verrà «sdoppiato» con un’altra struttura costruita a Bolzano. Sempre a Bolzano si svolgerà il torneo olimpico di hockey, mentre gli impianti di Anterselva ospiteranno il biathlon. A Merano verrà realizzato un impianto destinato ad ospitare le gare di short track e pattinaggio di figura, mentre il pattinaggio di velocità avrà come sede l’impianto già esistente di Baselga di Pinè. Infine Predazzo sarà la sede delle gare di sci nordico, salto con gli sci e combinata nordica.
«Non saranno le Olimpiadi di Cortina – commenta il presidente della Provincia, Padrin - ma di tutte le Dolomiti, patrimonio Unesco». Ma se Trento si mostra parecchio coinvolta dall’iniziativa, ben diversa è l’aria che si respira a Bolzano, dove si registra una disponibilità di massima a «dare una mano» (il presidente Kompatcher l’ha ribadito più volte) ma dove pure non sembrano credere troppo nel buon esito della sfida con Milano e Torino. Con il Coni sospettato di una cervellotica strategia: presentare una candidatura debole per i Giochi invernali del 2026 (a Torino la maggioranza pentastellata in Comune è spaccata) così da
Roberto Padrin Non è solo l’Olimpiadi di Cortina ma di tutte le Dolomiti Giampietro Ghedina Da noi le Olimpiadi della neve e della sostenibilità
poter aspirare seriamente a quelli estivi del 2032, vero pallino del presidente del Coni Giovanni Malagò (magari rimettendo in gioco Roma, anche se l’ex premier Matteo Renzi suggerì Napoli).
«Noi crediamo fortemente in questa candidatura – dicono Padrin e Giampietro Ghedina, sindaco di Cortina – pensiamo abbia molte frecce al suo arco, a cominciare dalla filosofia di fondo, che è quella di riportare, dopo Nagano 1998, le Olimpiadi invernali in una località di montagna. Realizzare i Giochi qui, dove gli sport invernali sono di casa, avrà costi enormemente inferiori: abbiamo già oltre il 70% degli impianti realizzati, e il resto verrebbe costruito secondo criteri di sostenibilità e riutilizzo futuro, senza cattedrali nel deserto». Al governatore Luca Zaia tocca l’onere di creare la giusta sintonia col governo a trazione Salvini (ed in particolare con il sottosegretario allo Sport - leghista Giancarlo Giorgetti), mentre infuria lo scontro politico. Il Pd attacca: «Il dossier preparato da Zaia non va oltre la cartellina stampa» (Alessia Rotta); «Da Zaia solo propaganda» (Sara Moretto); «Il Veneto faccia sentire il proprio peso a Roma e inverta una decisione che sembra presa» (Roger De Menech). Il forzista Dario Bond si augura che «le liti di governo tra Movimento 5 Stelle, che vuole Torino, e una parte della Lega, che preferisce Milano, non ostacolino il percorso di Cortina» mentre Antonio De Poli dell’Udc se la prende col Pd: «È autolesionista dividersi sulla candidatura delle Dolomiti».