Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Giunta Conte, opposizione all’attacco «Assessori da fuori città e part-time»
Polemica sulle nomine. Pelloni (Pd): sul sociale si poteva fare una scelta diversa
RTEVISO La nuova giunta di centrodestra non ha ancora cominciato a lavorare che arriva già un attacco politico del centrosinistra, facendo le pulci alle nomine del sindaco Mario Conte. Territorialità e tempo da dedicare all’incarico sono le prime critiche.
«Mi dispiace che per tutta la campagna elettorale Conte abbia dato priorità a sociale e disabilità, e che poi l’assessore scelto per occuparsi di queste deleghe arriverà solo il primo dicembre – afferma Stefano Pelloni, capogruppo del Partito democratico -. Mi sembra paradossale». L’assessore in questione è Gloria Tessarolo, neo mamma (bis) da un mese e mezzo, che entrerà a Ca’ Sugana solo fra cinque mesi. «Corretto consentire a una madre di dedicarsi alla famiglia - continua Pelloni – ma a quel punto il sindaco avrebbe potuto fare una scelta diversa». Una giunta di giovani professionisti significa anche assessori non a tempo pieno: «Un capoluogo di 80 mila abitanti ha bisogno di persone che dedichino il loro tempo all’attività – rileva il capogruppo dem – e credo anche che scegliere persone non residenti a Treviso sia un aspetto dirimente. Con tutte le associazioni con cui Conte dice di aver parlato, non è riuscito a trovare otto persone da inserire in giunta, cercando fuori città».
Sono tre i nomi nel mirino: di nuovo Tessarolo, ex assessore a Oderzo e residente a Preganziol, Linda Tassinari assessore all’urbanistica e residente a Mogliano (ma con studio a Treviso) e Alessandro Manera, deleghe ad ambiente e personale, nato e cresciuto alla Chiesa Votiva ma residente a Paese, dov’è consigliere. «Le persone si valutano per la loro attività, a tutti loro auguriamo buon lavoro. Ma mi riservo di valutare le compatibilità degli assessori», chiude Pelloni. Insomma, il Pd è pronto a passare al setaccio tutti gli incarichi.
Antonella Tocchetto, fra i veterani del centrosinistra (è al terzo mandato ai Trecento) nota la stessa pecca territoriale: «Non sarei andata a cercare donne a Preganziol e Mogliano perché Treviso ha molte persone di qualità, avrei scelto fra chi conosce la città, penso per esempio a Sara Marton. Amministrare non è facile ma chi vive la città parte sicuramente avvantaggiato, chi arriva da fuori applica bene la teoria e chi conosce il territorio può fare anche il passo successivo». E sulla giunta: «Riconosco al sindaco il desiderio di cambiamento, ci sono vecchie glorie e quarantenni, vedo volti nuovi con il giusto mix di esperienza, quattro giovani donne e io da sempre tifo rosa. Sarò molto attenta nel valutare il loro lavoro e li giudicheremo sui fatti».
Il capogruppo della lista Manildo Sindaco, Fabio Pezzato, dà tempo agli assessori. Meno al sindaco. «Risponderà di tutte le promesse fatte alla città, saremo inflessibili in Consiglio – dice Pezzato -. Non posso dire ancora nulla sui singoli perché conosco pochi di loro, ma sarà Conte a gestire la squadra e a prendersene la responsabilità, e vedremo cosa farà per i quartieri, sui quali ha basato la sua campagna elettorale. Valuteremo cosa i suoi assessori sapranno fare e come daranno risposte al territorio. Troveranno tante cose buone fatte dalla giunta Manildo, come i 47 milioni di euro in finanziamenti o progetti già pronti e un debito ridotto di due terzi. Non gettino al vento i risultati raggiunti».
Per la Lega avere assessori non cittadini non è una novità: solo nell’ultima giunta Gobbo erano «forestieri» il sindaco e l’assessore all’urbanistica Marton, mentre Manildo nel 2013 aveva scelto solo assessori «locali». Le scelte di Conte (che ieri pomeriggio ha firmato tutte le deleghe) hanno segnato un profondo cambiamento rispetto al passato: il neosindaco ha avuto mani libere dal partito e cercato fra i professionisti, oltre che fra gli eletti con un bagaglio di voti alle comunali, e questo l’ha spinto oltre i confini municipali.
L’esordio ufficiale dell’esecutivo sarà domani pomeriggio a Palazzo dei Trecento, dove alle 17 si riunisce per la prima volta il nuovo Consiglio comunale: il centrodestra in maggioranza, il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle all’opposizione.