Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Treviso, oggi il summit dal prefetto E sul fondo del governo cresce il conflitto tra risparmiatori
TREVISO «È doveroso fare chiarezza e capire a che punto siamo. È il primo presupposto di una sana democrazia». Così il prefetto di Treviso, Laura Lega, descrive l’obiettivo posto per l’incontro di oggi al quale sono stati invitati molti dei principali attori coinvolti nella partita della riparazione-danni prodotti dal collasso delle due ex banche popolari venete. Ci saranno quante più sigle di associazioni di risparmiatori possibili ma anche esponenti di Banca d’Italia, Abi, Intesa SanPaolo e pure delle due diocesi della provincia di Treviso, dato il persistere di brividi sociali che la vicenda continua a produrre. Il vertice, ricorda ancora il prefetto, segue di un mese quello svolto con soggetti diversi del mondo economico, i consorzi fidi, Veneto Sviluppo e altri, e dovrebbe dunque completare l’affresco per ottenere una visione d’insieme. Questo mentre si accende un contrasto non marginale fra chi rappresenta le parti più penalizzate, cioè i risparmiatori e i titolari di affidamenti garantiti dalle azioni che Intesa (o la Sga) ora chiede di far rientrare a tassi spropositati. Non potendo farvi fronte, sottolinea Franco Conte, presidente di Codacons Veneto, la gente «riceve gli atti esecutivi o dalla Sga o da Banca Intesa. E da Intesa fa più male perché è quella che, rispetto alla Sga, avrebbe dovuto ricevere fidi di persone più solvibili». Il Codacons condanna anche chi sta chiedendo al Governo di congelare il fondo istituito dal precedete esecutivo, proprio adesso che i risparmiatori iniziano ad annusare realmente la possibilità di qualche soddisfazione. Ma è una critica che Andrea Arman, coordinatore delle associazioni riferibili a don Enrico Torta, e fra i promotori di tale richiesta di blocco, respinge fermamente. «Affidare ad un arbitro la scelta di chi risarcire è un iter improponibile e irrealizzabile. Aspettiamo ancora qualche mese e otterremo una legge che risarcisce tutti, senza distinzioni di necessità e priorità». (g.f.)