Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Anziani scippati Arrestati due marocchini
Uno li fermava con una scusa, l’altro strappava i gioielli. Almeno una decina i colpi
MONTEBELLUNA Uno si avvicinava e fingeva di chiedere un’informazione, per poi saltare al collo delle vittime e strappare loro collanine e collier. Almeno una decina di colpi. Arrestati due giovani marocchini.
MONTEBELLUNA Uno si avvicinava e fingeva di chiedere un’informazione, per poi saltare al collo delle vittime e strappare loro collanine e collier. Mentre l’altro lo aspettava a bordo di uno scooter e o in auto, per poi fuggire insieme.
Così come insieme individuavano le vittime, controllandone le abitudini per scegliere il tempo e il luogo più adatto dove colpire. Era questo il modus operandi di due ladri professionisti in quello che, codice penale alla mano, viene definito «furto con strappo» ai danni di anziani. Ma la loro attività è finita lunedì pomeriggio, quando i carabinieri di Montebelluna sono andati a prelevarli per portarli in carcere. In manette sono finiti due giovani di origine magrebina: Yassine El Johari 27 anni di Possagno, operaio con lavori saltuari, e Ahmed El Khadraoui 24 anni disoccupato di Crocetta del Montello ma di fatto domiciliato a Fonte. A loro carico la procura ha chiesto e ottenuto dal gip un ordine d’arresto con l’accusa di furto. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile guidati dal luogotenente Marco Margarita, erano sulle loro tracce da quasi un anno. Da quando i due hanno messo a segno il primo colpo, nell’agosto dello scorso anno.
Vittima un’anziana, avvicinata mentre tornava dalla spesa e derubata di una collanina d’oro. Dieci i colpi che i due, secondo le accuse, avrebbero collezionato da allora colpendo anche a Paderno del Grappa, Cavaso del Tomba, Loria, Cornuda, Vidor e sconfinando anche nella vicina provincia di Vicenza a Romano d’Ezzelino. Vittime sempre e unicamente anziani, dai 75 agli oltre 90 anni, da soli o in coppia. Avvicinati sempre e solo quando stavano andando a fare la spesa o tornavano verso casa. Sempre tra le 11 del mattino e mezzogiorno.
La scusa era semplice, fingevano di chiedere un’informazione stradale per distrarre la vittima e andare a colpo sicuro. Fortunatamente senza mai ferire nessuno. «Non è escluso che osservassero gli anziani nei giorni precedenti i colpi – spiega il maggiore Sabatino Piscitello, comandante dei carabinieri di Montebelluna -, per studiarne le abitudini ed essere sicuri di entrare in azione quando erano più indifesi». Generalmente era solo uno a derubare gli anziani, mentre il complice lo aspettava in sella a uno scooter o al volante di una piccola utilitaria. Solo in un caso si sono avvicinati in due alle vittime. Colpivano esclusivamente d’estate, favoriti dagli abiti scollati che lasciavano intravvedere le collane. E non era la sola accortezza che usavano: «Nessuno dei furti è avvenuto in zone coperte da telecamere, in modo da non essere ripresi», precisa Piscitello. I due sceglievano infatti strade non coperte dai sistemi di videosorveglianza e non troppo vicine a negozi per evitare possibili testimoni. Ma gli investigatori del Norm sono riusciti a bypassare l’assenza di immagini, con un’indagine vecchio stile, con l’ausilio dei militari delle varie stazioni interessate e fatta di accertamenti tra celle telefoniche e targa system che hanno consentito di collocare i due presunti ladri nei luoghi dove sono avvenuti i furti. Elementi accusatori confermati dalle vittime che durante i riconoscimenti fotografici li hanno identificati. Per questo il sostituto procuratore Gabriella Cama che ha coordinato l’indagine ha chiesto e ottenuto dal gip Angelo Mascolo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che da lunedì ha portato i due dietro le sbarre del carcere di Santa Bona. «È un’operazione per noi molto importante – spiega il maggiore Piscitello -, perché ci ha consentito di agire e reprimere reati commessi contro persone deboli, in questo caso gli anziani verso i quali la nostra attenzione è massima».