Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Sosta e traffico, la rivoluzione di Conte «Tariffe ridotte in base ai giorni»
«Duomo, la strada non chiuderà». Stasera piazza pedonale per l’evento di Benetton
TREVISO La chiusura al traffico per una sera di piazza Duomo, per una proiezione cinematografica promossa da Benetton e dalle nuove Gallerie delle Prigioni, fa sorgere immediatamente una domanda: che ne sarà del progetto dell’amministrazione Manildo di trasformare la grande area fra la curia e l’ex tribunale (sede di Edizione) in una zona a traffico limitato senza parcheggio? Il sindaco Mario Conte taglia corto: «La strada davanti al Duomo non chiuderà, di questo possiamo stare certi. Per parlare di sosta invece, tema delicato, vorrei parlare con le associazioni di categoria e la curia, approfondendo il piano parcheggi che abbiamo ereditato. Ma al momento ridurre gli stalli in questa zona mi sembra più un problema che un’opportunità». Anche perché la nuova giunta di Ca’ Sugana, svoltata dal centrosinistra al centrodestra, ha una visione diversa della «sosta» intesa come servizio e meno costosa: «Sarà una sosta costruita su misura, studiando tariffe orarie sui diversi giorni della settimana, non solo sulle aree, più o meno centrali. Vogliamo agevolare l’accessibilità in centro e quindi un’opzione che stiamo valutando è la riduzione della tariffa oraria dal lunedì al venerdì, in determinate fasce orarie. Il pagamento del parcheggio non dev’essere un ostacolo. L’anno prossimo scade la convenzione con il gestore del servizio, Apcoa, e sarà il momento per riflettere assieme alla giunta su delle modifiche da apportare».
Il programma elettorale parlava di un «radicale ripensamento del piano viabilità e parcheggi» perché la città «sia vissuta non solo di sabato e domenica» Ed ecco l’abbassamento delle tariffe, un’agevolazione che guarda direttamente al costo di quel servizio (la sosta) gratuito nei centri commerciali, i grandi rivali. Sconti quindi la mattina, il pomeriggio o tutti i giorni esclusi i week end? Lo stabilità un lavoro di squadra, in particolare con l’assessore al commercio e vicesindaco Andrea De Checchi.
Il piano parcheggi di Manildo, che prevede la realizzazione di due maxi park al Cantarane (due piani, 190 posti auto, entro il 2020) e all’ex Pattinodromo (due piani, 340 posti, entro il 2021) eliminando il progetto del Park Vittoria sarà riletto e analizzato: via libera per il primo, ma il secondo dovrà cambiare. «Faremo delle valutazioni tecniche. Il progetto attuale arriva a ridosso delle mura, non va bene, dobbiamo tutelare il patrimonio storico. Stiamo valutando una traslazione di 5 o 6 metri perché l’opera non entri in contatto con la cinta muraria. Ne parleremo con Parcheggi Italia», continua Conte. Eliminare le auto in sosta accanto al Duomo era il sogno dell’amministrazione prece- dente, dopo la realizzazione del Cantarane. L’attuale sindaco non è d’accordo: «Qui la sosta è funzionale sia alle celebrazioni religiose che al commercio. Mi sembra un ragionamento ancora prematuro. Dobbiamo fare i conti con la praticità del quotidiano, ci sono attività che necessitano della sosta. Non vorrei incorrere nello stesso errore fatto dalla precedente amministrazione che ha chiuso le strade prima di ragionare sul sistema generale della sosta. Piano con le sperimentazioni».
Quello di Benetton però sembra quasi un messaggio: la zona può vivere anche di eventi. La Galleria ha dimostrato un notevole appeal sul pubblico, attirando migliaia di visitatori; il cinema all’aperto è un’ulteriore opportunità di rilancio. Questa sera alle 21.15 davanti alle ex carceri asburgiche sarà proiettato il lungometraggio «Timbuktu», che idealmente chiude il viaggio nel Sahara iniziato con l’esposizione all’interno della galleria restaurata da Benetton e arricchita della collezione Imago Mundi del patròn Luciano (in caso di maltempo all’auditorium do Fondazione Benetton in via Cornarotta). Candidato all’Oscar come miglior film straniero nel 2015, è un’occasione di dialogo e confronto, una proiezione organizzata per «allargare ed arricchire l’offerta culturale della città di Treviso». Ma è anche una prima volta per una piazza che da tempo è in cerca d’autore.