Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
La nipote svelò con le carte da gioco le violenze subite Zio condannato a 8 anni
VITTORIO VENETO A scuola, durante la ricreazione, aveva portato per giocare con i compagni un mazzo di carte da gioco con immagini pornografiche. E davanti alle maestre che, basite le chiedevano dove le avesse prese, aveva risposto: «Erano a casa, io quelle cose le ho fatte con lo zio due anni fa quando abitava da noi». Era così nata l’indagine che ha portato l’uomo, oggi 41enne difeso dall’avvocato Cosimo Mezzina, a processo e, da ieri, a una condanna a 8 anni di reclusione per violenza sessuale su minore. Gli stessi anni che aveva la nipotina quando, secondo i giudici, l’avrebbe violentata. Una vicenda raccapricciante che sarebbe maturata in un ambiente degradato, dove la piccola ha vissuto a contatto con lo zio per un breve periodo. L’uomo, originario della Puglia, era infatti arrivato in città nel 2012 ospite a casa della bambina. Le violenze si sarebbero consumate in questo periodo di convivenza, quando
lo zio avrebbe approfittato dei momenti in cui restava da solo con la nipotina e della confidenza acquisita, per molestarla sessualmente. Lei non ha mai detto nulla a nessuno, fino a che lo zio è rimasto in casa. E anche in seguito, si è tenuta dentro quel terribile segreto per ben due anni. A farlo riemergere, quelle carte da gioco pornografiche che la ragazzina, ha spiegato alle maestre, aveva preso dal comodino nella stanza da letto della mamma. Una rivelazione che aveva sconvolto le insegnanti che hanno deciso di approfondire.È bastata qualche altra domanda, per far riemergere l’incubo vissuto e la terribile confessione della piccola: «Quelle cose io le ho fatte con lo zio». Parole che la bimba aveva ripetuto durante un sofferto incidente probatorio. Ieri la condanna per lo zio che, rientrato in Puglia, oggi lavora come volontario sulle ambulanze.