Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

L’ex compagna perseguita il padre di suo figlio: rischia la condanna

- D. P.

BELLUNO Le accuse sono pesanti e vanno dallo stalking, alla violenza privata, alle lesioni personali, al porto abusivo d’armi. L’imputato non è un uomo, come sarebbe facile immaginare, ma una donna di 37anni residente nel Cadore che, da settembre 2017 a febbraio scorso, avrebbe reso la vita impossibil­e al suo ex compagno 57enne e al loro bambino di 10 anni.

Non ci sarebbero stati solo insulti e minacce come «Te la farò pagare, ti ammazzo, ti mando al cimitero… », ma anche lesioni. Dopo la fine della relazione la donna era rimasta sola perché il figlio era stato affidato al padre. In momenti di rabbia avrebbe sputato addosso all’uomo, colpendolo con calci e pugni davanti al bambino terrorizza­to che urlando la implorava di smetterla. Numerosi i pedinament­i e gli appostamen­ti. La 37enne avrebbe aggredito anche il fratello dell’uomo, intervenut­o per difenderlo, scaricando­gli addosso una bomboletta spray urticante e immobilizz­ante illegale in Italia. Ieri i due fratelli si sono costituiti parte civile. Processo rinviato al 19 settembre.

Quasi concluso invece il procedimen­to contro D.S., il

60enne agordino accusato di lesioni aggravate, minaccia aggravata, porto abusivo di armi od oggetto atto a offendere e violazione alle disposizio­ni del foglio di via obbligator­io.

Il suo legale ha presentato ieri istanza di patteggiam­ento, tre anni e due mesi di reclusione, ma è stato tutto rinviato per una questione tecnica. L’uomo, agli arresti domiciliar­i al Ceis, aveva aggredito due donne lo scorso marzo: una era stata minacciata con un coltello nel parcheggio di Lambioi, l’altra si era vista gettare addosso dell’acido muriatico in pieno centro storico.

Condannato a un anno e quattro mesi, pena sospesa, il 31 marocchino Youness Guelzim. L’uomo, pizzaiolo ad Arabba, era accusato di violenza sessuale su una studentess­a minorenne dell’istituto alberghier­o «Follador» che faceva uno stage come cameriera nel locale. Sembra che quando tornava in cucina a prendere i piatti pizzaiolo e cuoco le palpassero il sedere. Il primo ha scelto il rito abbreviato, mentre il secondo è stato rinviato a giudizio.

Due anni e nove mesi di reclusione la condanna al 35enne padovano per la rapina di un anno fa al centro commercial­e «Veneggia» in cui aveva aggredito anche la guardia giurata.

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