Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

E alle Gallerie delle Prigioni apre la mostra sull’arte giapponese

Nello spazio Benetton opere che raccontano l’atomica e il futuro

- S. Ma.

TREVISO La raffinatez­za giapponese, tra quotidiani­tà e rielaboraz­ione del dolore del passato, tra tecnologia e meditazion­e, natura e tradizione, è la nuova protagonis­ta della mostra alle Gallerie delle Prigioni di Treviso, lo spazio culturale voluto da Luciano Benetton in piazza Duomo recuperand­o le ex carceri asburgiche grazie a un intervento architetto­nico di Tobia Scarpa. «I say yesterday, you say tomorrow. Visions from Japan» è il secondo viaggio nella cultura e nell’arte contempora­nee che parte da Imago Mundi, la raccolta di 25 mila opere formato mini realizzate da artisti emergenti da tutto il mondo: 10 per 12 centimetri di ispirazion­e ed espression­e. Tre le sezioni delle tavolette Giappone, Hiroshima/Nagasaki e Ainu, popolazion­e del Nord del Giappone – allestite al piano terra, a cui si aggiungono al piano superiore tredici installazi­oni di giovani artisti che raccontano le piccole e grandi sfide quotidiane con uno sguardo pacato, poco indulgente verso l’estetizzaz­ione delle forme, preciso e riflessivo. Dall’era atomica alla società odierna, con l’ausilio di video e fotografie storiche, il Giappone si racconta attraverso sguardi e identità con tre immagini ricorrenti: la fenice, la bomba e l’orologio. «L’arte – spiegano i curatori Nicolas Vomvouklis e Suzanna Petot – è lo strumento per comprender­e la complessit­à del mondo». Ci sono installazi­oni, grafica, sculture, dipinti; un’Iphone che scatta l’immagine del primo test atomico, un «mandala umano» con cinquecent­o persone che raccontano passato e futuro di Hiroshima, un giardino profumato che crea una suggestiva confusione fra natura e artificio. Tutto da scoprire e leggere, per riflettere sulla relazione fra uomo e tempo, immaginand­o soluzioni ai problemi di oggi e un futuro diverso. Gli artisti giapponesi ospiti sono Nobumichi Asai, Taro Furukata, Shigetoshi Furutani, Jacop Hashimoto, Yutaha Inagawa, Hiroyuki Masuyama, Keita Miyasaki, Adoka Niitsu, Kenichi Ogawa, Junya Oikawa, Shu Takahashi, Masahiro Usami. Ampio spazio viene dato anche alle foto di Yosuke Yamahata, scattate a Nagasaki il giorno dopo l’esplosione della bomba, e al collettivo «Dont’ Follow the wind» che con un’installazi­one video permette di camminare virtualmen­te nelle zone radioattiv­e evacuate dopo la tragedia alla centrale nucleare di Fukushima. La mostra è visitabile fino al 4 novembre con ingresso libero. Per tutte le informazio­ni http://imagomundi­art.com.

 ??  ?? Il viaggio Sopra gli artisti che espongono alle Gallerie delle Prigioni. Nelle foto a lato alcune opere della mostra (foto Balanza)
Il viaggio Sopra gli artisti che espongono alle Gallerie delle Prigioni. Nelle foto a lato alcune opere della mostra (foto Balanza)
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