Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Pfas, blitz dell’Arma Maxi multa alla Miteni: 3,7 milioni
TRISSINO (VICENZA) Multa da 3,7 milioni di euro alla Miteni di Trissino, da parte dei carabinieri del Noe di Treviso: una sanzione, amministrativa, pari a 2000 euro al giorno per un certificato ambientale che l’azienda (secondo i militari) doveva consegnare ancora nel 2013 e non ha mai prodotto. L’industria chimica, spesso sulle cronache per il caso Pfas e quello, più recente, della contaminazione in falda dell’acido GenX, respinge tutte le accuse e annuncia ricorso. «I carabinieri del Noe contestano una “omissione continuativa di dati. Ma Miteni ha sempre comunicato tutti i dati in suo possesso agli enti e gli enti hanno sempre avuto accesso al sito, inoltre parliamo di una situazione, nel 2013, in cui le normative erano diverse da oggi. Ricorriamo al ministero dell’Ambiente, entro trenta giorni, come da legge», spiegano dall’azienda di Trissino, dove in questi giorni per il caso GenX sono in corso accertamenti anche da Arpav. La contestazione dei militari riguarda un certificato di analisi degli scarichi che doveva essere consegnato cinque anni fa e che risulterebbe mancante. Quindi il Noe ha presentato il «conto»: un provvedimento non penale che calcola una multa di duemila euro quotidiani per tutti i giorni in cui fino ad oggi il certificato è risultato mancante. Per i consiglieri regionali Andrea Zanoni (Pd) e Cristina Guarda (Lista Amp) «è un primo passo importante. L’importo parla chiaro e la dice lunga sulla gravità di quanto accaduto». Mentre Barbara Guidolin, deputata vicentina del Movimento 5 Stelle, interviene sui timori per l’occupazione: «L’azienda ha chiesto il concordato e c’è il rischio che si arrivi a una crisi occupazionale. Da sempre noi chiediamo attenzione per questi lavoratori, quindi, se da una parte la fonte inquinante deve essere fermata immediatamente, dall’altra servono precise garanzie per i lavoratori. Interesserò il ministro Di Maio». (a.a.)