Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Io, cresciuto con Datome»
Alviti, nuova ala di Tvb, si presenta: «L’obiettivo qui non può essere che la serie A»
TREVISO Non capita a tutti di crescere sotto lo sguardo di uno come Gigi Datome. Questione di fortuna ma anche di occasioni sfruttate al meglio: chiedere a Davide Alviti, la nuova ala della De’Longhi, che proprio al capitano della Nazionale si è ispirato nei suoi anni romani.
Classe ‘96, Alviti ha potuto conoscere e allenarsi con la stella del Fenerbahce ai tempi della Virtus Roma. «Io giocavo al’Eurobasket — racconta Alviti — e capitava spesso di potersi allenare con la Virtus. In quelle occasioni ho potuto vedere all’opera da vicino Datome ed è proprio lui il giocatore a cui mi ispiro. Nelle movenze, nel modo di fare, nella cura della crescita personale». Un riferimento non certo da poco per uno dei giovani più ambiti in serie A2 in questa sessione di mercato dopo una stagione da stropicciarsi gli occhi in quel di Imola: 12.3 punti a partita con percentuali di lusso: 64% da due e 40% da tre, con l’89% ai tiri liberi, conditi da 5.7 rimbalzi e 1.5 assist in 29 minuti di media in campo. «Davide aveva destato molto interesse fra le squadre di A2 e A — racconta il diesse di Tvb, Andrea Gracis — ma ci ha fatto piacere il suo interesse per la nostra società fin da subito. La trattativa è stata anche veloce, siamo davvero soddisfatti di avere nel nostro roster un giovane talentuoso con grandi margini di miglioramento. Un ragazzo che, fra l’altro, ci ha impressionato anche per le sue motivazioni e il modo di lavorare anche fuori stagione: si dedica al lavoro individuale pagando di tasca sua, e queste scelte alla fine pagano sempre. I giocatori forti, spesso e volentieri, si costruiscono d’estate».
E infatti Alviti da diversi anni dedica diverse settimane estive al lavoro individuale con degli allenatori «privati» con cui ha potuto migliorare sia la tecnica che la fisicità. Non bastasse la chiamata di Tvb come gratificazione di tanti sacrifici, a rendere perfetta l’estate di Alviti è arrivata anche la convocazione con la Nazionale sperimentale del ct, Meo Sacchetti, che sta continuando il lavoro presso la Ghirada. Gli Azzurri resteranno a Treviso fino al termine della prossima settimana, prima delle gare amichevoli in programma a Vicenza che saranno presentate questa mattina nel capoluogo berico. «Io prendo tutto anche fin troppo seriamente — sottolinea Alviti — ma questo raduno è un’altra grande occasione di crescita per me, perché sto lavorando con uno staff tecnico di primo livello, ma anche perché posso confrontarmi con ragazzi che hanno già esperienza di serie A». Ed eccola la parola magica: quella serie A che è il vero obiettivo di Treviso, ma anche del suo nuovo giocatore, che senza troppi giri di parole chiarisce le sue ambizioni. «Quest’anno vogliamo salire. Anche perché Treviso gioca sì in A2, ma ormai tutta la società e il pubblico valgono la serie A». Insomma, idee chiare che senza dubbio collimano con quelle societarie.
Anche perché a spingere i ragazzi di coach Max Menetti ci sarà il pubblico del Palaverde che Alviti ha già potuto assaggiare da avversario nrgli anni scorsi. «La prima volta al Palaverde ero a Mantova — dice — la famosa partita dei tre supplementari, ma non giocai. L’anno scorso con Imola fu una grande emozione: sapere ora di avere quei cinquemila che ogni partita mi spingeranno sarà davvero da brividi». Sul fronte mercato, intanto, ieri sera scadeva la dead-line per la risposta di Lee Moore, americano visto a Brescia nelle ultime due stagioni. Se il giocatore non darà segnali, la De’Longhi proverà a sondare altre piste per chiudere il roster.
Sul mercato
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